Credits: Mercedes Press Area
Lewis Hamilton e Valentino Rossi sono stati protagonisti di un duplice scambio durante una giornata a Valencia alla fine dello scorso anno. Il pilota inglese ha guidato per la prima volta una MotoGP in un evento organizzato da Monster Energy dopo diversi test con Superbike e motociclette da competizione.
IL DESIDERIO
Il sei volte campione del mondo di Formula 1 era così ansioso di effettuare lo scambio e di salire in sella ad una MotoGP che il team Yamaha dovette fermarlo, rivela Meregalli, infatti il pilota Mercedes, voleva sfruttare al massimo la giornata ed è arrivato sul circuito due ore prima di Valentino Rossi:
“È stata una bella giornata. Pensavano fosse solo un’opportunità per fare pubblicità, ma non lo era. Valentino ha avuto l’opportunità di fare un buon test al volante della Mercedes. Hamilton è arrivato sul circuito molto presto e abbiamo dovuto fermarlo perché voleva salire in moto alle nove del mattino ed era molto freddo. Dopo aver perso due ore, voleva rimanere in pista il più a lungo possibile”.
L’ACCADUTO
A causa del ritardo del Dottore e del desiderio di Hamilton di indossare l’elmetto, Yamaha e Monster hanno dovuto riorganizzare il programma pianificato. Una volta avviato, il pilota di Formula 1 ha approfittato della giornata: “Abbiamo dovuto cambiare l’intero programma previsto, perché Valentino è arrivato un po’ in ritardo e volevano che Lewis salisse in pista il più presto possibile. Abbiamo detto a Lewis che non era possibile a Valencia a metà dicembre non prima delle 11“.
Nonostante ciò il pilota di F1, ha impressionato i capi della Yamaha per la prima volta su una MotoGP. Però ha avuto un piccolo incidente e come dice Meregalli: “non è stato male. Era stato su una motocicletta solo otto volte prima di fare un salto in MotoGP, quindi secondo me, quel giorno non ha fatto nulla di male a lui“.
Nonostante le pessime condizioni della pista, Hamilton non voleva fermarsi, la Yamaha gli ha fornito una moto lontana dalle sue prestazioni ottimali per evitare inutili paure: “È chiaro che gli abbiamo dato una moto nelle migliori condizioni con una mappa del motore da bagnato e con pneumatici che normalmente non usiamo, anche per regolamento. C’era ventoso e freddo, ma non si è fermato fino a quando non ha visto la bandiera a scacchi”.