La Ferrari vince, Monza sorride: vendite per il GP di Formula 1 in aumento

C’è chi ancora chi si scandalizza all’urlo di italiani popolo di bandiere. Purtroppo sono i fatti a dirlo! La vittoria di Sebastian Vettel e della Ferrari in occasione del Gran Premio della Malesia ha riacceso la passione degli italiani, un entusiasmo che si è propagato a macchia d’olio e che inevitabilmente ha portato vantaggi soprattutto all’Autodromo Nazionale di Monza.

La Ferrari sul gradino più alto del podio, dopo quasi due anni di assenza, ha risvegliato l’orgoglio ferrarista dei tifosi della domenica, che nella speranza di festeggiare a Monza un’ennesima vittoria del Cavallino Rampante hanno deciso di acquistare fin da ora l’agognato ticket d’ingresso: «Dopo la vittoria di Sebastian Vettel, le richieste di biglietti per il Gran Premio d’Italia sono aumentate sensibilmente». A confermarlo è stato lo stesso Ivan Capelli, Presidente ACI Milano, che, rispondendo a Bernie Ecclestone, ha sottolineato come il tedesco della Ferrari sia il vero testimonial della Categoria: «Domenica ho visto Vettel gioire come un bambino malgrado abbia già quattro titoli in tasca, trasmetteva emozioni. Ed è ciò che fa venire la gente in pista».

Giusto fino a un certo punto. Come capita in qualunque altro sport, il tifoso medio italiano è tendenzialmente quello della domenica, pronti a salire sul carro della gloria, non appena gli si presenti la possibilità di vittoria, ecco cosa attira la gente in Autodromo, sapere che il tuo pilota o team potrebbe andare a vincere, mentre, negli anni neri si preferisce limitare le uscite pubbliche: «Sono molto contento che Sebastian abbia vinto alla sua seconda gara su una monoposto del Cavallino. Le aspettative per avere un campionato aperto ci sono tutte – ha continuato Capelli – È inutile dire che l’Autodromo sia legato a doppio filo con le prestazioni della Rossa: quando la Ferrari va bene le tribune si riempiono. Se a settembre, Vettel dovesse essere ancora in lotta per il Titolo, prevediamo dati vicini a quelli degli anni d’oro».

Eleonora Ottonello
@lapisinha