Jean Todt: «Formula 1 in crisi? Non credo, dall’esterno è diverso»
Il numero uno della FIA, Jean Todt, ha negato la necessità che la Formula 1, per la sua sopravvivenza, debba essere radicalmente modificata. Il messaggio del francese, in un certo senso, va in controtendenza con quelle che sono stati gli ultimi feedback sulla classe regina del Motorsport. La Formula 1 sta vivendo l’ennesima fase conflittuale in questa sua esistenza: «Il mio compito è quello di guardare alla situazione in generale. La Formula 1 è ancora il top delle categorie automobilistiche anche se, nessuno è perfetto, e bisogna sempre fare piccoli aggiustamenti – ha commentato il Presidente della FIA al quotidiano Nice Matin – Purtroppo, gli addetti ai lavori della Formula 1 non sempre sono propensi a rilasciare un messaggio positivo».
Il francese ha ammesso che proprio quello della riduzione dei costi è uno degli argomenti più caldi ma anche più complessi sui quali trovare un punto di comune accordo: «I costi che bisogna affrontare in campionato sono troppo alti ma è difficile trovare una soluzione perché le negoziazioni non sono mai semplici – ha sottolineato l’ex boss della Ferrari – Uno dei problemi principali riguarda la suddivisione dei premi alle squadre ma la FIA non può intervenire. In primo luogo, al momento in cui è stato rinnovato il Patto della Concordia, le scuderie hanno accettato il sistema, solamente ora, ci si lamenta che la suddivisione non è equamente distribuita. Allo stesso modo, ritengo che anche l’introduzione dei nuovi V6 Turbo sia da ritenersi troppo costosa per un team di Formula 1. Fa parte di una serie di questioni sulle quali si sta lavorando e dove, spero a breve, trovare un punto d’incontro».
Todt si è mostrato anche contrariato a riguardo del fatto che, con tutta questa tecnologia in macchina, le monoposto ormai siano facili da guidare: «Personalmente non credo che sia così facile – ha insistito – Abbiamo sempre sostenuto che debba esserci un filo conduttore tra le vetture stradali e quelle da corsa e ora, ovviamente non possiamo tornare indietro al cambio manuale, ad esempio. La Formula 1 è sempre stato una specie di laboratorio di sviluppo per le nuove tecnologia e credo che in generale il nostro sport non se la stia cavando così male come invece si vuole dipingere dall’esterno».
Il numero uno della FIA, ai colleghi transalpini di Canal Plus, si è mostrato abbastanza fermo sulla possibilità di cambiare le regole in corso di stagione o in un breve futuro a causa del dominio dilagante della Mercedes: «Al Roland Garros, 9 delle ultime 10 edizioni sono state vinte da Rafael Nadal. Cosa vuol dire questo, che dovrebbero cambiare, anche loro le regole? No, semplicemente significa che i suoi avversari devono essere più bravi di lui se vogliono vincere. È una situazione molto similare a quello che sta accadendo in Formula 1», ha aggiunto.
Eleonora Ottonello
@lapisinha