Horner: “Verstappen non ha colpe per il contatto con Hamilton”

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Credit: Red bull Racing, press area

Christian Horner ha voluto prendere le difese di Max Verstappen, duramente accusato da stampa e colleghi di essere stato aggressivo e imprudente

Non si può certo dire che quello cui abbiamo assistito domenica scorsa sia stato un GP noioso e scontato.
I colpi di scena si sono susseguiti numerosi in pista, ma quel che forse ha fatto trattenere il fiato agli appassionati è stata la caotica ed emozionante partenza. Max Verstappen, che il giorno prima aveva conquistato la pole position, si è ritrovato retrocesso in quarta posizione per non aver rispettato il regime di doppia bandiera gialla, esposta in seguito all’incidente di Valtteri Bottas. E qui, già una macchia sul weekend dell’olandese.
I suoi colleghi piloti, così come i media di mezzo mondo, non hanno infatti apprezzato l’avventatezza del giovane, giudicando la sua condotta pericolosa e non rispettosa delle norme di sicurezza imposte dal regolamento. Il suo Team Principal, Christian Horner, lo ha però sostenuto.

Poco dopo lo spegnimento dei quattro semafori rossi, proprio alla prima curva del tracciato in onore dei fratelli Rodríguez, c’è stato un primo contatto tra la vettura di Verstappen e la Mercedes di Hamilton, che li ha costretti entrambi sull’erba. Nonostante Hamilton avesse un vantaggio sufficiente da consentirgli di impostare la curva seguendo la propria favorevole traiettoria, Max Verstappen ha prepotentemente chiuso l’inglese, toccando il posteriore della sua vettura.

UN DANNO CHE E’ COSTATO 2 DECIMI AL GIRO

A gara conclusa, un’inquadratura ravvicinata della W10 numero 44 ha rivelato un danno consistente al fondo nella zona laterale della monoposto anglo-tedesca. Come poi ha riportato motorsport.it, un celebre ingegnere del Circus ha calcolato che un tale danno sembrerebbe essere costato a Hamilton circa 2 decimi al giro.

Un’impeccabile gestione gomme e una battaglia vinta contro le leggi dell’aerodinamica hanno reso l’inglese ancor più meritevole del trionfo messicano, il suo 83esimo in carriera; se qualcuno avesse ancora un qualche dubbio a riguardo, ovvio.

HAMILTON LA PENSA DIVERSAMENTE

Discutendo della bagarre nei primi secondi di gara alla testata online Race Fans, Horner ha voluto spendere qualche parola in discolpa di Verstappen: “In realtà, ha avuto molta pazienza con le Ferrari. Era davanti a Lewis e ha frenato velocemente; ciò che poi ha permesso a Lewis di spostarsi e rischiare all’esterno. L’alettone anteriore di Lewis ha iniziato a traballare dopo ed entrambi sono finiti sull’erba. E’ stata una gara difficile. Non credo che Max abbia fatto qualcosa di sbagliato alla prima curva” – ha affermato il Team Principal Red Bull.

Intervistato dopo il GP, l’anglocaraibico non ha però risparmiato commenti pungenti sulle discutibili manovre di Verstappen.
Ha infatti dichiarato di non essere sorpreso del comportamento dell’olandese, che pare essere avvezzo a certe manovre.
Insomma, descritto come un pilota eccessivamente impulsivo, non è la prima volta che l’olandese pecca di arroganza.

SECONDO HORNER, VERSTAPPEN AVREBBE POTUTO VINCERE SENZA LA FORATURA

Dopo il contatto con Hamilton e l’incursione fuori pista, Verstappen ha perso inevitabilmente delle posizioni. Per lui, la prima chance di rimonta si è materializzata nella zona del vecchio stadio, quando ha cercato di sopravanzare il finlandese Bottas, finendo però con il procurarsi la foratura della gomma anteriore destra.

A quanto ha affermato Horner, il contatto tra i due avrebbe pregiudicato l’intero GP e una probabile vittoria dell’olandese. “Quanto successo con Bottas è stato difficile. Max lo ha superato, ma l’alettone anteriore di Bottas gli ha forato lo pneumatico all’uscita della curva. E’ stata solo sfortuna. Alcune volte ti va bene, altre no” – ha commentato il Team Principal Red Bull.
Avrebbe potuto combattere per la vittoria con la velocità che aveva” – ha poi concluso.

La scuderia di Horner era arrivata favorita in Messico, viste le trionfali edizioni 2017 e 2018 del GP sudamericano. Nonostante le rosee previsioni però, Red Bull non è riuscita a concretizzare il proprio vantaggio, dovendosi accontentare di un quinto e sesto posto.