© Mercedes Press Area
Nessuno, si sarebbe nemmeno lontanamente immaginato che l’inglese e l’olandese potessero arrivare ad Abu Dhabi, ultimo round della stagione 2021 di Formula 1, appaiati in classifica entrambi a quota 369,5 punti. Nonostante ciò Verstappen è messo meglio rispetto a Hamilton perché ha vinto nove gare rispetto alle otto di Hamilton e, in caso di una collisione tra i due, sarebbe il pilota della Red Bull a essere proclamato Campione del Mondo.
Non è poi così remota la possibilità che il titolo iridato possa essere deciso da un potenziale incidente tra i due. Un finale da incubo che farebbe da epilogo a una stagione tra le più aspre degli ultimi anni.
Tanté che gli steward che avranno l’ingrato compito di svolgere il ruolo di “sorveglianti” delle azioni in pista hanno già messo le mani avanti, minacciando di essere pronti a decurtare punti, a uno o all’altro, in caso di scorrettezze.
Se il numero di gare vinte nel corso di quest’anno non pende dalla parte dell’inglese, l’esperienza è, invece, tutta a favore del pilota della Mercedes. Lewis Hamilton al suo attivo non può contare solo sui suoi sette titoli iridati. Ha perso e ha vinto dei campionati all’ultima gara, quando tutto sembrava perso, come in Brasile, nel 2008, proprio a discapito dello sfortunato Felipe Massa e della Ferrari.
Nel corso di queste ultime gare, in pista sembra correre un Lewis Hamilton diverso, estrapolato dalla factory di Brackley nuovo di pacca. È in grado di estraniarsi da quello che gli accade attorno mentre Max Verstappen, e nessuno vorrebbe essere lui in questo momento, deve sicuramente fare i conti coi suoi demoni: la pressione della prima, da un lato, e quella che gli metteranno addosso suo padre Jos ed Helmut Marko, dall’altro lato, pronti a chiedere al figliol prodigo una gara altamente aggressiva.
In occasione delle prime cinque gare dell’anno, l’inglese tiene a bada l’olandese: il pilota della Mercedes vince in Bahrain, in Portogallo e in Spagna; quello della Red Bull sale sul gradino più alto del podio a Imola e a Monaco. A Baku si ritirano entrambi anche se probabilmente sarebbe stata una vittoria per Verstappen, ritirato per il cedimento di uno pneumatico che gli fa terminare la gara contro il muretto.
Dal GP di Francia l’ago della bilancia sembra prendere una strada ben precisa: Verstappen vince tre gare di fila. Oltre a salire sul gradino più alto del podio a Le Castellet si aggiudica anche il GP di Stiria e quello d’Austria, che si sono tenuti entrambi sulla pista del Red Bull Ring, gara di casa del team austriaco.
Hamilton invece si porta a casa due secondi posti e, in occasione proprio del Gran Premio d’Austria, per tentare di tenere il ritmo dell’avversario danneggia la sua vettura su un cordolo chiudendo la gara in quarta posizione.
Quando si arriva a correre in Gran Bretagna, in casa di Hamilton, va in scena forse il primo (e vero) duello tra i due contendenti. Verstappen ha un vantaggio di 32 punti sull’inglese. Al primo giro i due si toccano: ad avere la peggio è la Red Bull numero 33 che è costretta al ritiro. L’inglese prosegue la corsa e vince nonostante la penalità dio dieci secondi inflittagli per essere stato la “causa principale dell’incidente” con Verstappen.
In Ungheria è una gara no per l’olandese: prima dell’inizio del GP viene sostituito il motore a combustione interna sulla monoposto di Max. Quella che si prospetta all’Hungaroring è una partenza bagnata e sempre il pilota della Red Bull viene coinvolto in un tamponamento. Nonostante l’auto danneggiata può continuare la corsa ma non riesce ad andare oltre la nona posizione.
Hamilton, nonostante alla ripatenza sia stato l’unico a non montare le gomme da asciutto, si rende autore di una grande rimonta e riesce a ottenere il secondo posto, a seguito della squalifica di Vettel, alle spalle di Ocon, tornando così a essere il nuovo leader del mondiale.
Dopo essersi aggiudicato la non-gara di Spa e aver nettamente vinto in Olanda, per l’olandese il campionato sembra essere tutto in discesa. L’appuntamento di Monza, però, segna in maniera indissolubile la sfida tra l’olandese e l’inglese. Al via Ricciardo sorprende i due contententi al titolo e prende la testa della corsa. Nel balletto dei pit stop, Hamilton rientra in pista davanti a Verstappen ma alla prima variante Max attacca Lewis. Il pilota della Mercedes mantiene la sua traiettoria, la Red Bull si impenna su un cordolo e finisce sopra alla vettura del rivale. La collisione è inevitabile ed entrambi sono costretti al ritiro.
In Russia a vincere è Hamilton, in Turchia a salire sul gradino più alto del podio è Bottas. Ad Austin e e in Messico trionfa Verstappen e quando mancano quattro Gran Premi al termine della stagione è il pilota della Red Bull a guidare la classifica con 19 punti di vantaggio sul cavallino di razza della Mercedes.
A San Paolo, Hamilton ottiene una pole position spettacolare ma a seguito delle tradizionali verifiche viene squalificato. Secondo quanto riportato dalla Federazione Internazionale il DRS montato sulla Mercedes dell’inglese presentava un’apertura maggiore di quella consentita dal regolamento tecnico.
Al via il 36enne di Stevenage si trova a occupare già la sesta posizione e anche grazie alla Safety Car riesce a recuperare lo svantaggio da Verstappen. Al 43esimo giro l’inglese attacca l’olandese: Max impedisce a Lewis di completare il suo sorpasso andando largo, fino a entrare nella via di fuga. Alcuni giri dopo il pilota della Mercedes ci riprova e questa volta va a segno, permettendogli di vincere il Gran Premio del Brasile.
Sia a Losail sia a Gedda vince Hamilton, non senza polemiche, e Verstappen deve accontentarsi di due secondi posti. Quello dell’Arabia Saudita è un Gran Premio infuocato. Tra bandiere rosse, ripartenze, virtual safety car, negoziazioni tra la direzione gara e la Red Bull e tamponamenti vari, il pilota della Mercedes sale sul gradino più alto del podio e in classifica raggiunge a livello di punti il rivale olandese. È assoluta parità tra i due tanté che il titolo Mondiale si assegnerà ad Abu Dhabi, tappa finale di questo campionato.
La tensione nell’ambiente si taglia col coltello. Per trovare qualcuno convinto del fatto che questa gara si chiuderà senza colpi di scena e polemiche, forse sarebbe più facile scovare un ago in un pagliaio. E forse, più che i diretti interessati, quelli davvero decisivi potrebbero essere i fidi scudieri dei contendenti al titolo.
Una cosa è certa: il campionato 2021 di Formula 1 non verrà ricordato solo come uno dei più controversi della storia di questo sport, ma anche come uno dei più combattuti, dove finalmente ogni gara è stata una storia a parte e dove il titolo iridato ancora da assegnato è tornato a dare linfa nuova a quell’ultimo giorno di scuola, come non accadeva da anni.