Hamilton e Vettel: le dichiarazioni degli sconfitti di Melbourne

Lewis Hamilton fin dalla partenza ha immediatamente capito che c’era qualcosa che non andava sulla sua Mercedes W05. Appena quattro giri e poi l’intimidazione dal muretto di dover rientrare in pit lane per un serio problema alla power unit. Così è finito il Gran Premio d’Australia del britannico: «Non ho fatto una gran partenza, ma la mia monoposto aveva meno potenza del solito allo scatto, quindi era evidente da subito che c’era qualcosa non andava – ha sottolineato Lewis – Avrei voluto provare ad andare avanti, ma la squadra ha preferito andare sul sicuro e risparmiare il motore. E’ un vero peccato, ma queste sono le corse».

Ha continuato Hamilton: «Abbiamo una grande macchina e un ottimo motore, e il ritmo era veramente elevato oggi, come Nico ha ben dimostrato. Faccio i complimenti a lui e alla squadra per aver conquistato la vittoria che è un risultato fantastico per il team. Certo io sono deluso per la mia gara, specie se penso a tutto il lavoro che si era fatto a casa per preparare questo debutto. Tuttavia abbiamo raccolto una quantità incredibile di dati e sappiamo di essere competitivi per stare davanti».

Altro grande deluso di giornata è Sebastian Vettel, costretto ad alzare bandiera bianca dopo appena pochi giri, tradito dalla sua power unit Renault, esattamente come Hamilton: «C’è stato un problema con il motore che non funzionava come avrebbe dovuto e quando ti capita un inconveniente di questo tipo non ci sono alternative: devi assolutamente fermarti – ha sottolineato l’attuale campione del mondo in carica – Sapevamo che questo sarebbe stato un weekend difficile e, anche se venerdì sembrava che avessimo trovato un buon compromesso, a quanto pare avevamo ragione ad essere pessimisti, anche se ovviamente questo è un momento frustrante, perché avrei preferito essere a lottare in pista piuttosto che qui a parlare con voi. Il campionato è molto lungo. Ho visto che ci sono altre vetture che hanno avuto dei problemi oltre alla nostra, ma il tempo per recuperare c’è perché sarà un anno lungo».