Credits: Haas Twitter
Ha fatto storcere il naso a più di un team la proposta avanzata nella riunione di giovedì dal team principal Red Bull Chris Horner, che proponeva alle squadre più grandi di vendere la propria monoposto dell’anno precedente ai team clienti, nell’ottica di una riduzione dei costi. Uno scenario, quello prospettato da Horner, che renderebbe ancor più stretto il legame tra i team maggiori e le relative formazioni satelliti. Significherebbe, ad esempio, avere un’AlphaTauri pressoché identica alla Red Bull dello scorso anno, oppure una Haas uguale alla versione precedente della Ferrari. Un po’ come sta accadendo ora con la contestata Racing Point RP20, le cui forme ricalcano quelle della Mercedes W10 iridata nel 2019.
È inoltre la stessa situazione che vige in MotoGP, dove le case vendono alle formazioni clienti i prototipi dell’anno precedente. Basti pensare alla Yamaha Tech3 delle ultime stagioni e ora a quella della Petronas, oppure al team Pramac, che fino all’anno scorso riservava a uno dei suoi piloti la Ducati ufficiale dell’anno precedente.
La Haas si è schierata nettamente a sfavore della proposta di Horner, che pure trovava una certa legittimità visto il clima di ristrettezza economica dovuto allo stop forzato in essere. Gunther Steiner ha commentato così: “Credo non sia una buona idea, perché comunque noi piccoli team stiamo trovando il modo di proseguire. Non necessitiamo di ulteriore denaro, ma ci piacerebbe che i team più grandi avessero dei limiti nel rispettivo budget. Questo ci consentirebbe di avvicinarci”.
Il manager altoatesino ha tracciato le conseguenze della proposta di Horner: “Ci condannerebbe a un ruolo di serie B. Saremmo semplici squadre clienti, nel vero senso della parola, condannati a correre con una monoposto dell’anno passato appartenente a un’altra squadra. Credetemi, non penso che la Ferrari del 2019 sia più competitiva della nostra Haas 2020, perché in inverno i progressi li abbiamo fatti anche noi”.
Non tutti i maggiori team, inoltre, dispongono di squadre clienti. È il caso della Renault, destinata a perdere il legame con la McLaren, che adotterà i propulsori Mercedes, e non vede all’orizzonte nessun piccolo team disposto a unirvisi come squadra satellite.