Gp Ungheria, Horner: “Il lockdown sarà dura per lo staff”

Horner Red Bull Honda

Credits: Red Bull Racing, press area

Per contenere il rischio di contagi da Covid-19, le autorità ungheresi in vista del GP Ungheria in programma nel weekend sul circuito dell’Hungaroring, ha stabilito delle restrizioni piuttosto rigorose, alle quali i partecipanti al Gran Premio dovranno seguire, pena il pagamento di un’ammenda o la carcerazione

Alla vigilia del Gp Ungheria, terza prova del Mondiale 2020, Christian Horner si unisce ai suoi colleghi per dar voce e far capire quanto le difficoltà in questo momento dello staff sia un prezzo che vale la pena pagare, per assicurare che la Formula 1 possa correre di nuovo.

Lo scorso weekend, le autorità ungheresi hanno annunciato di aver stabilito delle rigorose restrizioni per tutti i partecipanti al Gran Premio provenienti dal Regno Unito e da paesi extra-UE, come piano di contenimento della pandemia del Coronavirus.

Ciascun individuo dovrà permanere solo in pista o nelle loro stanze d’hotel, pena il pagamento di un’ammenda di € 15.000 o finire in prigione, per chiunque verrà trovato fuori.

Dopo due settimane di isolamento in Austria, Christian Horner è consapevole che non sarà facile far fronte a delle restrizioni così strette, durante la settimana che precede il Gp Ungheria e durante il weekend di gara.

Sarà dura per loro. Ma hanno da poco passato tre mesi chiusi in casa, e sapevamo che queste condizioni sarebbero state applicate per poter tornare a gareggiare,” ha così dichiarato Horner sulle sfide mentali che il personale dovrà affrontare.

“Penso che tutti noi abbiamo firmato per ottenere quelle condizioni, con la possibilità di scegliere se rispettare tali condizioni o non gareggiare”.

“Non è certamente l’ideale, ma sono tempi senza precedenza ed è solo una settimana della nostra vita. La situazione globale sembra stia migliorando, e con più gare annunciate. E l’Ungheria è una pista che ci piace e speriamo di poter far bene,” ha quindi aggiunto il team principal di Red Bull.

STEINER: “È SOLTANTO UNA GARA, DOVREMMO ESSERE FELICI DI ESSERCI”

Gunther Steiner, team principal della Haas ha ammesso che le restrizioni non sono ideali, ma è consapevole che quelle sono in vigore solo per una settimana, perciò non dovrebbero essere una sfida troppo grande.

“So che non è quello che vorresti sentire dire, cioè che non puoi uscire. Ma è soltanto una gara e penso che dovremmo essere felici di poter correre lì. Dovremmo rispettare le loro regole, e tutto ciò che ci dicono di fare. Perciò non lo vedo come un problema per te,” ha così commentato Steiner.

SEIDL: “IL LOCKDOWN IN HOTEL? NON È UN PROBLEMA”

Dello stesso avviso, Andreas Seidl team principal della McLaren, secondo il quale il problema delle persone di dover restare chiusi dentro, è molto meno importante per la Formula 1 rispetto alla crisi dello sport, affrontato negli scorsi mesi quando la chiusura forzata ha minacciato il futuro di alcuni team.

“Penso che dover stare chiusi in hotel non sia il più grande dei problemi. Tutti noi capiamo di dover rispettare le restrizioni, ed allo stesso tempo che sia molto più importante poter correre queste gare,” ha così dichiarato Seidl.

In conclusione: “Dopo una crisi come quella passata, specialmente in McLaren, credo che insieme a questo slancio positivo che abbiamo in questo momento nel team, di essere piuttosto fiducioso di potercela fare come team in ottima forma.”