Credit: Scuderia Ferrari Press Office
In occasione delle qualifiche del GP di Stiria, che si sono disputate ieri al Red Bull Ring, la Ferrari non ha brillato. Se Leclerc ha dovuto accontentarsi della settima posizione in griglia, peggio è andata a Sainz che, dodicesimo, non ha potuto nemmeno prendere parte alla Q3.
Ma in tutto ciò quello che fa storcere maggiormente il naso, non è la prestazione della SF21 in sé quanto la differenza di velocità accusata dalle vetture che potremmo definire come dirette concorrenti della Ferrari.
Oramai lo sanno anche le pietre che “i punti si fanno la domenica“. Ma ormai quante volte abbiamo udito, imperturbabili, questa pantomima? E fino a un certo punto ci possiamo trovare d’accordo con questa affermazione, se non fosse che, è un dato di fatto, più dietro si parte e più il pilota ha difficoltà a rimontare e ad arrivare alle posizioni che contano.
Nel 2021 le Ferrari di Leclerc e Sainz solamente in poche occasioni sono riuscite a migliorare in gara il risultato della qualifica. Dopo le meravigliose prestazioni andate in scena sui circuiti cittadini di Montecarlo e Baku, al Paul Ricard la SF21 è ricaduta nell’ombra a causa di uno spropositato consumo degli pneumatici.
Dopo il Gran Premio di Francia, a Maranello si sono mobilitati tutti per trovare una soluzione al problema gomme.
E questo venerdì, proprio per evitare che si ripresentino i grattacapi incontrati appena sette giorni fa, in Ferrari hanno lavorato parecchio sul passo gara, forse andando anche a sacrificare la qualifica.
Questo potrebbe essere uno dei motivi che ha tenuto lontano Mattia Binotto dal muretto della Ferrari, il venerdì e il sabato. L’attuale Team Principal del Cavallino Rampante è rimasto a Maranello per osservare più da vicino i dati raccolti che arrivavano direttamente dalla pista.
Non si può nascondere il fatto che per la rossa, la qualifica del GP di Stiria sia stata una delle peggiori di questa stagione. Se Leclerc non è riuscito ad andare oltre alla settima posizione, Sainz, dodicesimo, si è fatto addirittura mettere le gomme davanti dalla Williams di Russell. Laurent Mekies, nel post qualifica, è stato chiaro: “Ci siamo concentrati sul passo di gara. Vogliamo vedere se avremmo un ritmo migliore rispetto a quanto visto al Paul Ricard“, ha raccontato.
Ma a guardare i risultati di ieri, in casa Ferrari non si può tirare un sospiro di sollievo. E non tanto per il settimo e il dodicesimo posto in griglia. A una veloce analisi si potrebbe dire che il Cavallino Rampante potrebbe aver sacrificato la velocità a favore del carico e la resistenza per un incremento della downforce.
Le due SF21 sono state tra le vetture più lente nella classifica delle velocità di punta con 309,8 km/h, cedendo due chilometri orari al successivo in graduatoria, la Haas di Mick Schumacher, e ben distanti dalla McLaren di Daniel Ricciardo, che ha toccato i 317,8 km/h.
In questa particolare condizione diventa difficile superare, anche se ne hai la possibilità, ma non è impossibile essere superato. E il fantasma di finire, ancora una volta, fuori dalla zona punti ha sicuramente intaccato i sogni degli uomini del team di Maranello.
Alla vigilia del GP di Stiria, la prima delle due gare consecutive su questa pista, entrambi i piloti della Ferrari non hanno nascosto un po’ di preoccupazione. Però, per tagliare la testa al toro, non possiamo dimenticare quanto andato in scena, appena dodici mesi fa, in occasione del GP d’Austria.
Leclerc, che partiva in settima posizione, tagliò il traguardo alle spalle di Bottas, vincitore della gara. Grazie a una safety car, al contatto tra Albon e Hamilton sul finale di corsa e a un doppio sorpasso su Norris, prima, e su Perez, poi, il monegasco del Cavallino Rampante riuscì ad agguantare un insperato podio della vigilia.
Anche in quell’occasione le Ferrari non avevano brillato per velocità di punta al Red Bull Ring. Ok, quella è un’altra storia, ma forse è davvero l’unica speranza alla quale aggrapparsi.