GP Messico, Mercedes fa i conti con dischi freni in fiamme e degrado degli pneumatici

© Mercedes Press Area

La prima giornata trascorsa sul tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez di Città del Messico si è conclusa tra alti e bassi per la Mercedes. L’asfalto nuovo e particolarmente liscio unito a una leggera pioggerella che ha bagnato il manto, hanno condizionato le prime due sessioni di prove libere tra testacoda ed errori di guida dei piloti. Nonostante il nome di Nico Rosberg svetti in cima alla classifica dei tempi, in Mercedes non possono considerarsi completamente soddisfatti di come siano andate le prime due sessioni di libere in Messico.

Peggio è andata perfino a Lewis Hamilton che, dopo aver concluso addirittura undicesimo al termine delle FP1, nella restante ora e mezza non è andato oltre il quarto posto, portando a casa un ritardo di quattro decimi circa dalla W06 di Rosberg: «Anche se ci siamo divertiti è stato un giorno difficile per tutti. Sembrava quasi di correre una pista di go-kart, soprattutto nei settori più lenti – ha commentato il novello Campione del Mondo – È pazzesco quanto sia scivoloso l’asfalto. Trovandoci così in alto c’è perfino meno aderenza rispetto a Monza e tutti ci siamo trovare a fare i conti con vetture che continuavano a slittare da un lato all’altro. È un circuito nuovo ed è normale che la pista non sia ancora gommata ma poco a poco che scenderemo sull’asfalto le condizioni miglioreranno».

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Sono tante le scuderie di Formula 1 che per il Gran Premio del Messico hanno portato in pista numerose soluzioni per permettere alla monoposto di respirare cercando di dissipare il calore all’interno delle vetture. Proprio a tal motivo la Mercedes non ha voluto essere facendo debuttare a Città del Messico ai lati dell’airscope della W06 delle orecchie per aumentare la portata d’aria di raffreddamento del sistema ERS. Dopo lo svolgimento delle prime due sessioni di prove libere, senza alcun dubbio è stato l’impianto frenante quello messo maggiormente sotto pressione: «È molto eccitante correre per la prima volta in Messico. Il circuito è interessante e mi ricorda gli anni trascorsi in Italia, agli inizi della mia carriera di pilota. Sembra un kartodromo con queste curve molto strette e questa somiglianza con uno stadio da baseball è davvero fantastica – ha commentato il pilota tedesco della Mercedes – Per la gara di Città del Messico abbiamo portato la stessa ala posteriore usata a Monaco per generare la massima deportanza. A causa dell’altitudine le vetture sono molto più veloci in rettilineo, una situazione abbastanza diversa dal solito. Sono felice di come siano andate le prove libere perché sembra che siamo parecchio veloci e abbiamo avuto la possibilità di provare alcuni pezzi nuovi per la monoposto. Non vedo l’ora di tornare in pista per le qualifiche e la gara».