GP Malesia 2015, Paul Hembery: «Sepang, dura prova per l'asfalto abrasivo»
Un asfalto molto abrasivo e un alto livello di caldo e di umidità rendono il week-end del GP di Malesia un’autentica sfida per piloti, monoposto e pneumatici. Per la seconda tappa del Mondiale di Formula 1, la Pirelli ha deciso di far scendere in pista a Sepang le coperture P Zero Medium e Hard. La Malesia ha tutto per rendere difficile la vita alle gomme: curve veloci con elevati carichi laterali, un asfalto aggressivo, alte temperature ambientali e un fondo piuttosto irregolare. I livelli di degrado meccanico e termico per gli pneumatici sono quindi elevati e a ciò si aggiungono gli alti carichi verticali imposti da assetti aerodinamici ad alto carico necessari per le monoposto.
«Il GP d’Australia di due settimane fa ci ha confermato ciò che avevamo visto già nei test pre-campionato: in ogni sessione a Melbourne i tempi sul giro sono risultati inferiori di due o più secondi rispetto al 2014. Questo aumenta di molto i livelli di carico sugli pneumatici: un dato che promette di rivelarsi ancora più delicato a Sepang, dove le gomme sono messe a dura prova da uno degli asfalti più abrasivi del campionato, dal grande carico imposto da molte curve veloci e dalle elevate temperature ambientali – ha commentato Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli – Per tutte queste ragioni, la scelta per il secondo GP stagionale è caduta sulle due gomme più dure della gamma F1: il P Zero Orange hard e il P Zero White medium, così come è sempre avvenuto in Malesia dal ritorno di Pirelli in F1, nel 2011. Dopo il singolo pit-stop a Melbourne, favorito dall’ingresso della safety car nelle prime fasi di gara, a Sepang dovremmo vedere il ritorno di due o più pit-stop per pilota, forse anche di più se interverrà la pioggia. In Malesia i livelli di consumo e degrado sono sempre elevati: un’efficace gestione degli pneumatici e della strategia sono quindi una delle chiavi per il successo», ha concluso.
Eleonora Ottonello
@lapisinha