GP Italia, pagelle: alcune eccellenze, nessun gran errore

Credits: Red Bull Content Pool

Verstappen è straordinario, e contro di lui la Ferrari, nonostante sia stata buona, è rimasta indietro. Questa la panoramica al vertice del GP d’Italia. C’è poi un pilota che a Monza non doveva esserci, ma che ora è tornato ad essere sulla bocca di tutti.

Dopo due edizioni inconsuete dove ad alternarsi sul gradino più alto del podio erano stati Gasly su AlphaTauri e Ricciardo su McLaren, quest’anno si è tornati ad avere il favorito. Nessun evento fuori dalla forma ha scombussolato il GP d’Italia, ma questo non vuol dire che sia stato noioso. La rivisitazione della griglia ha aggiunto una variabile che sicuramente ha reso più interessante la domenica.

VERSTAPPEN – 9. Partire settimo a Monza non è cosa semplice, soprattutto se davanti ci si ritrova l’imbuto della Prima Variante. Ma fin da subito Max dimostra la sua bravura, togliendosi dai guai, recuperando posizioni e conseguentemente mettendosi nella condizione di far un sol boccone dei pochi avversari che si frapponevano fra lui e la leadership della corsa. Sì, il mezzo è grandioso però solo fra le sue mani diventa spaziale. La seconda stella è sempre più vicina.

SAINZ – 8. Per una Ferrari che partiva dal palo, c’è n’è stata una che partiva dal fondo. Questa la sorte toccata allo spagnolo per l’introduzione di una nuova unità di potenza, che lo ha portato ad intraprendere una rimonta furiosa. Quella del figlio d’arte è stata infatti una rincorsa al podio fermata solo dalla safety car – anche se c’è da dire che il sorpasso su Russell sarebbe rimasto improbabile per via del distacco da dover recuperare. Tuttavia non cambiano di troppo le carte in tavola, il quarto posto è un ottimo risultato frutto di una gran gara.

HAMILTON – 7 1/2. Come Sainz, anche il sette volte campione del mondo è stato protagonista di un GP d’Italia iniziato dalle retrovie (sempre a causa di penalità), e che lo ha portato ad arrivare fino alla quinta piazza. Per il britannico è stata una risalita meno arrembante e più cauta, ma allo stesso modo efficace.

DE VRIES – 9. Qui per disputare le prime libere con Aston Martin, l’occasione vera è stata quella di rimpiazzare Albon (fuori dai giochi per appendicite). Come non dare un voto così alto ad un ragazzo che di fretta e furia si è dovuto adattare ad una vettura nuova, e che lo ha fatto così bene? Che alla sua primissima gara in Formula 1 è stato capace di raccogliere due punti per la Williams? Creando un confronto così impietoso con Latifi?

PEREZ – 6. Con il compagno di squadra che ha, si sa, il paragone non è semplice, malgrado ciò ci si aspetta di più dal messicano. Riflettendo su quanto avvenuto, ci sono storie infatti come quella di Sainz e di Hamilton, e poi c’è quella di Sergio che nonostante gli sia partito davanti è arrivato alle spalle di entrambi. Anche considerando il pit stop molto anticipato, non vi sembra che stia portando a casa un mero compitino?

FAR BENE A VOLTE NON BASTA

FERRARI – 7. A parità di strategia non c’è n’è. Le ultime corse ci dicono chiaramente che la F1-75 degrada maggiormente della diretta avversaria, allora inventarsi qualcosa non è di certo un errore. Cogliere l’opportunità della VSC, anche se questo significa effettuare una sosta molto anticipata, non è sbagliato. Buoni i pit stop sia per Charles che per Carlos, e la strategia in generale. Vincere “a casa nostra” sarebbe stato bello, la realtà dei fatti dice però che il pacchetto Verstappen/Red Bull al momento è inarrivabile.