Gran Premio Messico Pagelle di Formula 1 Gp del Messico e Ferrari, la faccia triste dell’America: Le nostre pagelle 2 Novembre 2015 Giuseppe Lucera © Mercedes Press Area Le pagelle del Gp del Messico riservano non poche sorprese perchè il Gp stesso ha riservato non poche sorprese sia in positivo che in negativo. C’è stato lo scatto d’orgoglio di Nico Rosberg e il totale disastro Ferrari. Nel mezzo, tante altre piccole storie dei 20 protagonisti di questa stagione di F1. Lewis Hamilton: voto 8. Non il solito grintoso Gp, quello del fresco tre volte campione del mondo. Prestazioni simili a quelle fatte vedere in Russia, sebbene con esiti diversi. Durante l’intero week end non è sembrato molto in palla e c’è chi pensa possa essere stato il relax post-titolo. Forse, ma l’espressione sul podio non era di quelle che sembrassero suggerire indifferenza. Forse si sentiva anche defraudato di una vittoria a causa di un ordine impartito dai box, ma anche in quel caso avrebbe avuto torto. Nico Rosberg: voto 10. Un gran bel trionfo, quello di Rosberg, in una cornice di pubblico davvero splendida come quella offerta dall’autodromo Hermanos Rodriguez. Week end perfetto: sempre veloce, pole position e vittoria. A proposito di pole, raggiunge un altro pilota bistrattato da colleghi e giornalisti come Damon Hill, un pilota che ebbe, comunque, la sua rivincita. Chissà che un giorno non possa averla anche Nico. Magari guidando come ha fatto a Città del Messico. Daniel Ricciardo: voto 5. Potrà sembrare troppo severo il mio giudizio nei confronti dell’australiano ma, al di là del risultato (non malvagio in sè), ha preso una paga pazzesca da proprio compagno di squadra. Il giovane Kvyat è riuscito a creare un gap di quasi 15” da Ricciardo. Poi la Safety ha dato un’altra chance a Daniel di sopravanzare il giovane russo ma ieri non c’è stata trippa per gatti. Daniil Kvyat: voto 9. Se il giudizio su Ricciardo vi è sembrato troppo severo, allora potrebbe sembrarvi esagerato questo su Kvyat. La gara del russo, però, è stata magnifica soprattutto alla luce del fatto che ha girato in un tracciato in cui la diretta concorrenza sfondava agevolmente il muro dei 360 Kmh (!!!) mentre lui aveva la seconda peggiore power unit del paddock. Il podio sarebbe stato alla sua portata ma la safety car nel finale lo ha reso facile preda della Williams di Bottas. Felipe Massa: voto 6. Anche Massa, come Ricciardo, ha perso il confronto diretto col proprio compagno di squadra. Il brasiliano, però, non ha mai perso di vista Bottas. Magra consolazione. Il tracciato messicano non sebrava adatto allo stile di guida di Massa e si è visto. Vallteri Bottas: voto 8. Un bel podio per il finnico che, però, deve anche ringraziare la fortuna per quella safety car nel finale. Detto questo, un’altra gara bella solida in cui ha dovuto subìre l’ennesimo atto della saga nordica tra lui e Raikkonen e ha dovuto gestire una Williams che col pieno di carburante non pare essere decisamente a proprio agio ma che sa crescere nel finale. Kimi Raikkonen: voto 5. Nel disastro Ferrari, manco a dirlo, c’è anche lo zampino di Kimi. Come ad Austin, si getta in una rimonta da urlo e sembra avviato verso una gara da applausi. Poi, però, si trova di fianco a Bottas e decide di chiudergli la porta. Il finlandese della Williams non poteva di certo sparire e Raikkonen lo sapeva. La colpa, quindi, è tutta sua. Sebastian Vettel: voto 5. Si diceva che era un campione spietato quando ha pista libera, un pò meno quando è intruppato nel gruppone. La gara di ieri pare confermare questa “leggenda nera” nei suoi confronti. C’è chi dice che la sua Ferrari non fosse al 100%, però, quando era doppiato a sandwich tra le due Mercedes, sembrava reggere bene il loro passo. La verità è che ieri Seb è stato particolarmente nervoso e falloso. Dalla partenza sbagliata al misteriosissimo dritto che le poco solerti telecamere messicane non ci hanno mostrato ma che sembra essere stato solo un errore del tedesco. Fernando Alonso: N.C. La gara di Alonso non dura neanche un giro. Non era neanche previsto partisse ma è partito lo stesso per una questione di rispetto nei confronti del pubblico. Da 9 mesi a questa parte, la McLaren Honda non ha mostrato (Ungheria a parte) un minimo segno di miglioramento. Non si era mai vista una cosa del genere. La F1 deve un mezzo quantomeno dignitoso a questo enorme campione. Jenson Button: voto 6. Considerato lo psico-dramma di un team glorioso come quello della McLaren, vedere la bandiera a scacchi è un mezzo successo. Ed è anche l’unico successo che può cogliere Button con una gara come quella di ieri che è stata dignitosa e deprimente allo stesso tempo. Romain Grosjean: voto 6. Le due Lotus raccolgono solo le briciole che gli altri protagonisti di questo Gp lasciano. Poca roba, ma con quello che passa al convento di questi tempi… Grosjean non sembra dannarsi la vita ma tiene lo stesso Maldonando alle sue spalle e si porta a casa l’unico punto lasciatogli. Pastor Maldonado: voto 6. Anche se non arriva in zona punti, passa buona parte della gara a giocarsela col proprio compagno di squadra senza combinare casini. Non è questo un buon motivo per dargli un 6? Soprattutto se consideriamo che guida una vettura che, da Marzo ad ora, non è stata mai aggiornata? M. Verstappen: voto 7; C. Sainz: voto 5; N. Hulkenberg: voto 8; S. Perez: voto 7; F. Nasr: voto 4; M. Ericsson: voto 5; A. Rossi: voto 6; W. Stevens: voto 5. Tags: 2015, GP Messico, Lewis Hamilton, Nico Rosberg, Scuderia Ferrari, Sergio Perez, Valtteri Bottas Continue Reading Previous GP Messico. Ferrari, Arrivabene: «Una lezione di umiltà»Next Kimi: “Parlare con Bottas? Non cambierà la situazione, forse adesso è contento.”