Credits: Red Bull Content Pool
Il GP Cina era in programma ad aprile 2023 nel weekend dal 14 al 16. Un ritorno dell’evento dopo tre stagioni di assenza per via della pandemia di Coronavirus. Ma la politica Zero-Covid adottata dal governo cinese per far fronte alle nuove ondate di contagi, e le tante misure troppo restrittive hanno spinto agli organizzatori ad annullare il Gran Premio della Cina nel 2023.
Tuttavia, come è stato rivelato nella giornata di lunedì da RacingNews365, la Juss Events ovvero i promotori del GP Cina si sta muovendo per poter ospitare una gara nel 2023. Secondo alcune fonti, le negoziazioni per riportare l’evento nel mondiale di Formula 1 ci sono. Sono state garantite durante un meeting, in programma per la giornata di mercoledì 04 gennaio a Shanghai.
Secondo RacingNews365, al meeting dovrebbe prendere parte Chen Jining, Segretario del Partito Comunista Cinese e Membro del Politburo, che ha pianificato di presentare il Gran Premio come un ritorno alla normalità sportiva e all’accettazione internazionale per il Paese.
Il prossimo 08 gennaio la Cina revocherà tutte le restrizioni di viaggio dopo un duro lockdown per il Covid. Il Gran Premio rappresenterebbe il primo grande evento per il paese, dopo i Giochi Olimpici del 2022.
L’approvazione di Jining, apre dunque la strada a Juss Events per incontrare la FOM con delle proposte sostenute dal governo, difficile da contrastare, e rioccupare le date del 14, 15 e 16 aprile 2023.
Tuttavia, FOM vuole tenere in considerazione l’andamento della pandemia in Cina, e il fatto che lo staff della Formula 1 dovrà osservare un periodo di quarantena, una volta tornato in Europa dopo l’evento.
Il governo cinese ha fortemente criticato la decisione dei paesi occidentali, tra cui Gran Bretagna, Francia e Italia, dove la maggior parte dello staff della Formula 1 risiedono, di effettuare i tamponi ai viaggiatori provenienti dalla Cina, prima dell’imbarco.
“Rifiutiamo fermamente di utilizzare le misure Covid per le proposte politiche, e prenderemo delle misure in risposta alle varie situazioni, per il principio di reciprocità,” ha così minacciato Mao Ning, portavoce del Ministero degli Esteri cinese.
L’ultima volta che si è corso il GP Cina, al Shanghai International Circuit è stato nel 2019, ad aprile. Poi, a causa della pandemia di Covid, l’evento è stato più volte cancellato. Considerando che dal 2019, il tracciato non ha più ospitato eventi motoristici, gli addetti della pista e i marshals avranno bisogno di un corso di aggiornamento.
Un altro ostacolo da superare, sono le tempistiche a disposizione per la FIA di mandare il personale per ispezionare il tracciato, e assicurarsi che questo sia ancora conforme al certificato di 1° Grado. Sotto il lockdown, le ispezioni non sono stati possibili.
Infine secondo alcune fonti, che non possono essere nominate in quanto non autorizzate a commentare, la mossa di Juss e della filiale del PCC di Shanghai, potrebbe essere “uno stratagemma per costringere la FOM a fare marcia indietro”. Per di più dopo che il detentore dei diritti commerciali della Formula 1 ha annullato la data del 16 aprile 2023 a dicembre, citando “le continue difficoltà derivate dalla situazione Covid-19”.
Le fonti hanno inoltre aggiunto che qualsiasi estensione del contratto, sarebbe subordinata a una gara organizzata quest’anno. La FOM non ha voluto commentare quando è stata contattata per gli ultimi sviluppi.
Vedremo nelle prossime settimane, come finirà questa storia e se ci saranno le condizioni per far disputare il GP Cina nel 2023.