© Red Bull Press Area
Dopo un venerdì caratterizzato da condizioni meteo avverse, strani incendi e colpi di scena, il sabato non è stato esente dalle sorprese. Sicuramente più mite per il meteo e senza incendi a bordo pista in prossimità della curva 7, ma con un mix di emozioni e delusione indescrivibile. L’emozione di rivedere Hamilton sul podio nella Sprint Race con una partenza a razzo e la delusione di Alonso, costretto al ritiro dopo ben 16 giri. Entrambi protagonisti sia della Sprint Qualifying, che della Sprint Race, hanno dato senz’altro lezioni di guida e dimostrato nuovamente che il loro talento è più intatto che mai. Anche la griglia di partenza del GP di Cina segue questo trend, evidenziando colpi di scena importanti.
Eliminato a sorpresa già in Q1 il sette volte campione del mondo, a seguito di un errore commesso in curva 14 che gli ha fatto perdere ben sei decimi. Ma anche l’idolo di casa, Zhou, non è approdato in Q2. Il secondo stint di qualifiche, utile per approdare in Q3 è stato caratterizzato da una bandiera rossa, provocata da Sainz. Il madrileno a causa della ghiaia è finito in testacoda, impattando contro le barriere.
Nonostante gli evidenti danni riportati è riuscito a tornare ai box e a concludere le qualifiche, classificandosi in settima posizione, seguito da Russell, Hulkenberg e Bottas, che chiudono la top ten. L’altra Ferrari di Leclerc ha ottenuto la sesta posizione, preceduto dalle due McLaren rispettivamente di Norris in quarta posizione e Piastri in quinta. Occupano le prime tre posizioni, le due Red Bull di Verstappen e Perez e l’Aston Martin dell’instancabile Alonso.