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A Tsunoda infatti non è stata data la possibilità di sdoppiarsi al termine della Safety Car. A differenza degli altri piloti, lui è stato l’unico a rimanere bloccato nella posizione in cui si si trovava.
Dopo le controversie dell’ultimo Gran Premio della scorsa stagione, il regolamento riguardante il regime di Safety Car è stato modificato per impedire che si verifichino di nuovo situazioni di ambiguità analoghe.
Tuttavia anche quest’anno le polemiche sul comportamento dei commissari di gara non mancano. Anche a Interlagos piloti e tifosi sono rimasti perplessi dalle loro decisioni.
In particolare Yuki Tsunoda dopo la gara ha rilasciato dichiarazioni molto dure nei confronti della FIA. Al pilota è stato infatti impedito di sganciarsi al riavvio della gara.
Il 22enne è rimasto bloccato tra molti dei primi classificati e non ha avuto altra scelta che mettersi da parte e lasciare che il resto del gruppo lo sorpassasse all’uscita della bandiera verde.
Parlando ai media dopo la gara, Tsunoda ha spiegato perché non ha superato la Safety Car: “Voglio dire, normalmente puoi passare. Puoi passare la Safety Car. Ma mi è stato detto che devi stare in linea… Voglio dire, la Safety Car stava accendendo la luce verde. Il che significa che le vetture doppiate possono passare la Safety Car, e per qualche motivo io no“.
In particolare una frase pungente ha riassunto tutto il disappunto di Tsunoda:”Quindi ho subito un po’ di bullismo dalla FIA “.
Nel frattempo la FIA ha spiegato perché Tsunoda è stata l’unica vettura incapace di superare la Safety Car.
Il giapponese, infatti, risultava tecnicamente già sbloccato, a causa della tempistica del suo pit stop all’inizio del periodo di Safety Car.
Questo tecnicismo ha certamente creato molta confusione e soprattutto ha rovinato le possibilità di Tsunoda di salvare qualcosa dal GP del Brasile.
Sembra che i commissari debbano lavorare ancora nolto per migliorare e perfezionare le procedure al fine di evitare che questi malintesi si ripetano in futuro.