Credits: Mercedes Press Area
Un avvio di stagione quello del GP d’Austria, che forse ha fatto eco alla placida e stridente tranquillità di un autodromo vuoto, senza il calore dei tifosi e i dei loro cori appassionati. Lì davanti, tra le prime file, allo spegnimento dei semafori nessun sorpasso azzardato, nessun contatto al limite tra i piloti, forse consapevoli che, quest’anno più di quelli passati, l’eccezionalità di questa stagione richiede sangue freddo e la capacità di capitalizzare anche il singolo metro di vantaggio.
Uno stesso avvio che forse Lewis Hamilton si immaginava un po’ diversamente. Dopo essersi qualificato secondo nella giornata di ieri, è stato poi retrocesso in terza fila a seguito di una penalizzazione (in ritardo) per non aver rispettato le bandiere gialle durante le qualifiche. Le brutte notizie per l’inglese non sono però finite qui. Un contatto con Albon gli è valso +5 secondi sul tempo finale e il quarto posto.
Nonostante questo, le Frecce d’Argento hanno ancora una volta ribadito il loro potenziale con Valtteri Bottas che si è aggiudicato così il gradino più alto del podio.
Ci aspettavamo un inizio che fosse un po’ l’anteprima delle emozionanti stagioni di cui Verstappen sa essere capace, ma, sulla pista di casa Red Bull, non certo per colpa sua, al giro 11 il giovane olandese è stato costretto al ritiro a causa di un problema meccanico. Stessa triste sorte per Daniel Ricciardo, che ha fatto così segnare 0 punti in classifica.
Ma questa è stata anche la sfilata delle Safety Car, entrata in pista per ben 3 volte con Magnussen, Russell e Raikkonen, tutti ritirati.
C’è del rammarico per la prestazione della scuderia di Maranello, già sotto tono dal venerdì di Libere. Una domenica all’insegna dell’inseguimento quella della Rossa, con un tentativo di sorpasso finito male: a metà gara, Sebastian Vettel si è visto precipitare in fondo alla classifica dopo aver provato a sopravanzare Carlos Sainz.
Dopo numerosi giri nell’anonimato, Charles Leclerc è stato poi autore di un brillante sprint finale che lo ha portato fino al secondo posto. Una buona speranza per la Ferrari.
Chi stupisce sono le giovani promesse, tra tutti Alex Albon e Lando Norris, che si sono fatti notare anche questa volta. Il giovane Red Bull ha finito solo dodicesimo per via del contatto con Hamilton ma, se non fosse stato per quello, avrebbe potuto tranquillamente guadagnarsi il terzo gradino del podio, conquistato invece da Norris con tanto di giro veloce. Entusiasmante!
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Fast Lap | Led | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 77 | 01:30:55.739 | 71 | 01:07.657 | 68 | 1 | 25 | ||
2 | 16 | 01:30:58.439 | 71 | 01:07.901 | 64 | 7 | 18 | ||
3 | 4 | 01:31:01.230 | 71 | 01:07.475 | 71 | 3 | 16 | ||
4 | 44 | 01:31:01.428 | 71 | 01:07.712 | 67 | 5 | 12 | ||
5 | 55 | 01:31:04.642 | 71 | 01:07.974 | 63 | 8 | 10 | ||
6 | 11 | 01:31:10.831 | 71 | 01:08.305 | 63 | 6 | 8 | ||
7 | 10 | 01:31:12.421 | 71 | 01:09.025 | 64 | 12 | 6 | ||
8 | 31 | 01:31:13.195 | 71 | 01:08.932 | 64 | 14 | 4 | ||
9 | 99 | 01:31:16.885 | 71 | 01:08.796 | 70 | 18 | 2 | ||
10 | 5 | 01:31:20.284 | 71 | 01:08.623 | 70 | 11 | 1 | ||
11 | 6 | 01:31:27.389 | 71 | 01:09.662 | 63 | 20 | 0 | ||
RIT | 26 | 01:26:42.660 | 69 | 01:09.135 | 50 | 13 | 0 | ||
RIT | 23 | 01:26:42.987 | 67 | 01:08.432 | 50 | 4 | 0 | ||
RIT | 7 | 01:06:20.856 | 53 | 01:09.031 | 48 | 19 | 0 | ||
RIT | 63 | 01:00:28.281 | 49 | 01:09.317 | 49 | 17 | 0 | ||
RIT | 8 | 01:01:35.277 | 49 | 01:10.228 | 46 | 15 | 0 | ||
RIT | 20 | 00:28:42.304 | 24 | 01:10.720 | 23 | 16 | 0 | ||
RIT | 18 | 00:24:01.226 | 20 | 01:10.326 | 4 | 9 | 0 | ||
RIT | 3 | 00:20:41.329 | 17 | 01:10.610 | 8 | 10 | 0 | ||
RIT | 33 | 00:13:57.678 | 11 | 01:09.351 | 5 | 2 | 0 |