Analisi della redazione Formula 1 Gran Premio Austria Pagelle di Formula 1 GP Austria, le pagelle dell’incredibile gara 6 Luglio 2020 Anna Vialetto Credits: Pirelli Press Area Il primo appuntamento del mondiale è stato a dir poco entusiasmante, riservando delle sorprese che in pochissimi giri hanno sconvolto la classifica finale, offrendo ottimi spunti per la valutazione finale delle performance dei piloti Il GP d’Austria ha aperto in modo scoppiettante questa strana stagione 2020, senza deludere le aspettative. I problemi di affidabilità delle monoposto, i rischi presi da alcuni piloti, l’entrata in scena della Safety Car sono stati tutti elementi di grande spettacolo, da cui oggi partiamo per tornare carichi come sempre all’appuntamento delle pagelle del lunedì. Valtteri Bottas 10: sotto pressione dall’inizio alla fine, il finlandese della Mercedes non si è mai fatto prendere dall’ansia. Ha mantenuto il controllo della gara fin dal primo giro, sfruttando egregiamente le ripartenze con la Safety Car. Dopo l’errore in qualifica, Bottas si è riscattato al cento per cento, dando uno smacco a coloro che ormai non credevano più nella sua capacità di mettere i bastoni tra le ruote al compagno di squadra. Charles Leclerc 9: con una monoposto così in difficoltà, si fa quello che si può. Per quasi tutta la gara ha cercato di limitare i danni, ma con lo sprint finale ha decisamente salvato il weekend nero della Ferrari. Complice forse un po’ le difficoltà incontrate dai motorizzati Mercedes verso il termine del Gran Premio, il monegasco ha dimostrato di non aver perso la stoffa del campione. Con qualche rischio, ha messo a segno due sorpassi da paura, che hanno fatto saltare sul divano migliaia di appassionati. Il massimo dei voti? Quando gli sarà data una monoposto all’altezza delle sue capacità. Lando Norris 10: il giovanissimo della McLaren è stato a dir poco incredibile. Un pilota che sa divertirsi, sa rischiare e soprattutto sa come guidare. Un primo podio meritatissimo, senza nessuna sbavatura. Conquistato sul filo, anche per Norris emerge la grinta e la voglia di vincere tipica dei giovani piloti, con una caratteristica in più: la perfetta gestione della gara. Lewis Hamilton 6: una sufficienza appena accennata per il campione del mondo in carica. Dopo la perfezione e l’aggressività dimostrate durante le prove libere, qualifiche e gara sono state la sua nota dolente. Un errore che in entrambi i casi gli è costato una penalità, sappiamo che sa fare di meglio. Sarebbe stato bello vedere, nel finale, la lotta che si sarebbe potuta instaurare con il compagno di squadra…peccato. Carlos Sainz 6: ci ha fatto emozionare segnando il giro più veloce nel finale della gara, ma è arrivato alle spalle del giovanissimo compagno di squadra, con cui ha instaurato un breve ma intenso duello. È forse apparso un po’ troppo prudente e non ha osato, ma un’altra McLaren in quinta posizione è comunque un buon risultato. Per le prossime gare, però, serve più sprint. Sergio Perez 6: non una gara particolarmente brillante, compromessa da piccoli errori. Il team non ha azzeccato la strategia, mondando pneumatici troppo morbidi e lui ha superato i limiti di velocità all’interno della pit lane. Insomma, dopo un venerdì e un sabato che avevano fatto ben sperare, l’idea del podio è colata a picco in poco tempo. Poco male, dagli errori di solito si impara, chissà se la stessa cosa sarà valida per il prossimo GP d’Austria. Pierre Gasly 6,5: gara pulita, senza errori. Forse l’inizio migliore da quando è entrato a far parte della famiglia della Red Bull. Un settimo posto degno di nota, soprattutto se si pensa alle performance disastrose dello scorso anno. Esteban Ocon 6: insomma, dopo un anno e mezzo di stop, l’ottava posizione è un ottimo risultato. Anche la sua non è stata una gara particolarmente brillante, anche se ha saputo gestire bene la monoposto dall’inizio alla fine e non ha commesso errori. Forse un po’ cauto, ma ha ancora tutto il tempo per prendere coraggio ed entrare in confidenza con la vettura. Antonio Giovinazzi 7: dopo le qualifiche sembrava che anche questa volta sarebbe stata una gara in salita per l’unico pilota italiano presente sulla griglia di partenza. Ma è riuscito a rimontare dalla diciottesima alla nona posizione, conquistando finalmente quel punticino tanto atteso. Giù il cappello per lui e per la sua Alfa…ma non c’era una scommessa in corso? Sebastian Vettel 5: niente sufficienza per il tedesco della Ferrari. Un inizio disastroso, un errore quasi banale che avrebbe potuto compromettere anche la gara della McLaren di Sainz. Sembra una fotocopia di una delle tante gare dello scorso anno. C’è bisogno di riprendersi, e in fretta. La Ferrari non ha solo bisogno di una monoposto più competitiva, ma anche di un pilota che, seppur al suo ultimo anno, deve farsi valere e lavorare anche per il team. GLI ALTRI PILOTI DEL GP D’AUSTRIA Difficile andare a valutare le performance degli altri piloti, se non altro perché ritiratisi per la maggior parte a causa di un problema alla monoposto. Gare compromesse anche per chi stava facendo bene, per chi lottava per la zona punti per la prima volta: voti bassi, ma del tutto recuperabili se si riescono a sistemare le difficoltà delle vetture. Riassumendo: Nicholas Latifi, 5; Daniil Kvyat, 5; Alex Albon, 6; Kimi Raikkonen, 5; George Russell, 7; Romain Grosjean, 4; Kevin Magnussen, 5; Lance Stroll, 6; Daniel Ricciardo, 7; Max Verstappen, 7. Tags: 2020, GP Austria, Red Bull Ring, Spielberg Continue Reading Previous Hamilton, sorprendentemente imperfetto!Next Alfa Romeo e ruota di Raikkonen: arriva la multa