
Il pilota messicano è stato protagonista di un gioco di squadra spettacolare, fondamentale per permettere a Verstappen di tentare la corsa al mondiale
Il GP di Abu Dhabi 2021 sarà difficile da dimenticare. E non solo per via delle (inevitabili) controversie che si stanno susseguendo proprio in queste ore. Ciò che è andato in scena in pista oggi è qualcosa di storico, che nonostante le polemiche ha portato finalmente lo spettacolo in pista. E uno dei protagonisti di questa giornata è stato proprio Sergio Perez.
Il pilota messicano, che già durante le qualifiche del sabato aveva dato prova di essere un ottimo membro per il team, ha giocato di squadra e nonostante le gomme letteralmente al limite, ha tenuto dietro Hamilton per permettere a Verstappen di recuperare i secondi persi dal suo diretto rivale. Delle immagini che difficilmente ci dimenticheremo e che, probabilmente, sono per Perez un bonus in più. Il messicano ha scelto di acconsentire a sacrificare la propria gara, difendendo la sua leadership temporanea con le unghie e con i denti.
DIFESA AL CARDIOPALMA…POI IL RITIRO
Tutto è iniziato al giro 13, quando Verstappen è rientrato ai box per sostituire le mescole. Subito dopo, Hamilton ha effettuato il proprio pit stop. In quel momento il muretto Red Bull si è aperto in team radio, chiedendo a Perez di dare il massimo per rallentare il britannico e permettere a Verstappen di recuperare. Detto, fatto…non senza difficoltà. Il messicano si è trovato in testa alla gara, con degli pneumatici morbidi completamente a fine vita. Ma è riuscito a combattere come un leone. Nonostante le mescole avessero all’attivo venti giri di gara.
Perez ha tirato fuori tutto il possibile da sé e dalla monoposto. E se da un lato Hamilton si è lamentato per “una guida pericolosa“, dall’altro Verstappen ha ringraziato aprendosi in un “Checo è una leggenda“. E diciamocelo, le immagini parlano chiaro. Il messicano non si è fatto prendere dall’ansia, ha messo in difficoltà il pilota della Mercedes, pur rimanendo nella correttezza di guida. Un gioco di squadra che è servito molto, nonostante il finale dolce amaro per Perez. Sotto regime di Safety Car, infatti, la Red Bull ha dovuto richiamarlo ai box per un problema meccanico che ha inevitabilmente compromesso il GP di Abu Dhabi, costringendolo al ritiro.
“Come pilota, non vuoi trovarti in queste situazioni. Mi metto nei panni di Hamilton, è difficile avere un pilota che ti dà fastidio, mentre tu lotti per il mondiale. Ho fatto tutto per la mia squadra e sono contento per Max perché secondo me era il pilota che se lo meritava di più. Ha guidato a un livello incredibile per tutta la stagione“, ha dichiarato il messicano. “Alla fine mi sono dovuto ritirare perché il motore era al limite. Non volevamo correre il rischio di mettere in pista una Safety Car. La priorità oggi era il titolo di Max“, ha concluso.

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