Formula 1 | Symonds: “Ferrari ha già deciso le gerarchie interne”
La strategia suicida di Kimi Raikkonen adottata dalla Ferrari in Cina non ha lasciato dubbi. A Shanghai, la casa di Maranello ha fatto di tutto per favrorire la prima guida Sebastian Vettel, che dopo la prima sosta aveva perso la posizione su Bottas, in virtù dell’undercut preparato dalla Mercedes. Con Raikkonen ancora in testa alla corsa, grazie al fatto di non essersi ancora fermato, il muretto ha optato per “usare” il finlandese da freno nei confronti di Bottas, per favorire l’eventuale sorpasso di Vettel che avrebbe riposizionato il tedesco in testa (e magari gli avrebbe pure risparmiato il concitato finale con la ruotata di Verstappen).
Una strategia che stava quasi per funzionare, visto che Vettel aveva ricucito completamente il gap da Bottas ed era in agguato per un assalto al pilota Mercedes. Peccato però che la gara di Kimi sia stata totalmente compromessa, dal momento che l’iridato 2007 si è trovato a compiere la prima sosta troppo tardi e il margine su chi inseguiva era ormai ridotto per garantirgli di tornare in pista in una posizione da podio. Che poi le vicissitudini finali abbiano garantito a Kimi la terza piazza è un altro discorso.
“Penso sia evidente la strategia attuata dalla Ferrari – ha commentato l’ex Benetton e Renault Pat Symonds – Il modo in cui hanno pianificato la strategia di Kimi a Shanghai la dice tutta sulle priorità in casa Ferrari. Ma è una strategia perdente, perché Raikkonen si è trovato presto con gomme finite ed era chiaro che quelli dietro lo avrebbero sverniciato senza pietà. Credo sia una strategia piuttosto controproducente, soprattutto a livello di campionato costruttori, ma evidentemente alla Ferrari reputano il titolo piloti ben più importante”.
Secondo Symonds, la Ferrari non starebbe quindi sfruttando tutto il potenziale sul fronte del campionato costruttori, vista la volontà di favorire la posizione di Vettel anche a costo di perdere punti con Raikkonen. E dire che il potenziale della SF71-H è notevole, secondo Symonds: “Pensavamo tutti, nel pre-season, che la Ferrari fosse vicina alla Mercedes ma che a Brackley avessero comunque del margine. Ma le prime corse hanno smentito questa impressione. La Ferrari si è dimostrata performante tanto in qualifica quanto in gara, dunque ci sono tutte le premesse per una stagione di alto livello”.
Symonds ha ricondotto le cause dello strapotere della Ferrari anche al fatto che, dall’altro lato, la Mercedes W09 non riesce a far lavorare gli pneumatici come dovrebbe. Un problema che la Mercedes accusava anche all’epoca dei V8 aspirati. “Se gurdiamo alla storia della Mercedes, un aspetto su cui hanno sempre faticato è la gestione delle gomme. All’epoca dei V8, Mercedes non godeva certo del vantaggio in termini di motore di cui ha goduto in questi primi anni dell’era ibrida, dunque la gestione delle gomme li faceva soffrire molto più di adesso. Quando non hai un vantaggio in termini di motore, è chiaro che qualsiasi problema si amplifica. Credo che questa difficoltà legata alla gestione delle gomme sia stata un po’ mascherata dallo strapotere della loro power unit dal 2014 al 2016″.
“Nel 2017 – ha continuato Symonds – abbiamo sentito Toto Wolff definire la W08 una ‘diva’. Come lo spieghiamo? Di certo, è una quesitone legata alle gomme. Un’altalena di prestazioni come quella che ha sofferto la Mercedes lo scorso anno e all’inizio di questo è imputabile solo a una gestione non ottimale delle gomme. Non c’è niente di correlato all’aerodinamica o al design del veicolo, perché quello garantirebbe a qualunque macchina di essere sempre competitiva”.
Infine, una nota sulle strategie Mercedes: “Quando la Mercedes aveva un vantaggio enorme, come nel 2014, 2015 e 2016, fare le strategie per loro era facile, perché sapevano che avrebbero comunque realizzato una doppietta. Ora invece è più facile sbagliare, perché hai le macchine rivali che ti soffiano sul collo e un tempismo errato può farti perdere la gara. Magari anche nel 2014 la Mercedes avrà sbagliato qualche volta la strategia, ma avevano un tale vantaggio che nessuno se ne poteva accorgere e nessuno poteva pertanto approfittarne per beffarli”.