Formula 1 Formula 1 | Liberty Media: la privatizzazione con le pay tv uccide il Circus 31 Gennaio 2019 Andrea Ranucci © Formula 1 Official Website Sono sempre più diffuse le Pay Tv con servizi sempre eccellenti ed una copertura del servizio spietata. La Formula 1 è sempre più una questione di politica e soldi, come lo è da sempre ma in questi ultimi anni il gettone di ingresso per il campionato è diventato molto caro, per alcuni insostenibile al punto che si è perso l’appuntamento in campionato lasciando la casella ad nuovi investitori più benestanti e pronti a sborsare cifre da record! Se da un lato i nuovi gestori sembrano voler battere questa strada, promoter e organizzatori chiedono di fare un passo indietro in quanto i costi sono eccessivi. In America rischiamo di perdere Austin, i proprietari del circuito dichiarano di avere grandi difficoltà a trovare la copertura economica e rischiano di annullare l’appuntamento, Sticchi Damiani dal canto suo dichiara che 24 milioni di euro sono uno sproposito per poter accedere al campionato, qual ora non si troverà un accordo l’appuntamento brianzolo salterebbe. Miami vorrebbe entrare nel calendario, in cantiere c’è un circuito cittadino ma ancora mancano le condizioni per siglare un accordo e firmare il contratto. Tutti questi campanelli d’allarme sono legati ad un futuro sempre meno promettente per i circuiti che prevedono un forte calo di presenza negli autodromi da parte del pubblico. I costi dei biglietti sempre più alti ed abbonamenti di 3 giorni per invogliare il pubblico non sempre premierà e si continua a cercare di sopperire le spesa extra per garantire sempre uno spettacolo adeguato agli standard che il sistema impone a scapito di molti. Ma non solo il calo di presenza spaventa i promotori della Formula 1 ma bensì anche le nuove proposte dei circuiti emergenti con contratti molto vantaggiosi per tutti, tranne per l’Europa e l’America da sempre patria dei motori, negli ultimi 10 anni ha dovuto rinunciare alla Formula 1. Miami sarebbe pronta a rientrare nel Circus ma al momento non ci sono offerte per inserire la città con un circuito cittadino. Per una pista di questo tipo è stata fatta una proposta economica che può esser utilizzata anche in futuro come rampa di lancio per le strutture che hanno in scadenza i contratti. Una dichiarazione della FOPA (Formula One Promotions and Administration) nella serata di ieri ha riassunto così i problemi chiave: Non è nell’interesse a lungo termine della Formula 1 che i tifosi perdano la possibilità di avere accesso gratuito ai contenuti ed alle trasmissioni televisive. C’è mancanza di chiarezza sulle nuove iniziative in Formula 1 e una mancanza di impegno verso i promoter riguardo alla loro attuazione. Le nuove gare non dovrebbero essere introdotte a scapito di quelle già esistenti, Sergey Vorobyev organizzatore di Sochi risponde alle provocazioni della FOPA dichiarando quanto segue: “La dichiarazione di questa mattina è abbastanza sdolcinata, visto che le questioni qui indicate sono state risolte in un modo o nell’altro per quanto riguarda l’attuale formato di comunicazione. I promotori si sono riuniti a Londra sotto iniziativa di Liberty e l’obiettivo di questa assemblea era proprio quello di discutere le questioni comuni. Onestamente non vedo la necessità di una separazione da Liberty”. Stuart Pringle promotore di Silverstone aggiunge: “Non condivido la sua posizione, senza contare che nei suoi commenti pubblici ha spesso criticato la leadership di Liberty e il nostro sport. Non ritengo questo approccio costruttivo”. Il GP di Gran Bretagna è uno di quelli con contratto in scadenza, Stuart Pringle ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “A quanto pare, Miami sta ottenendo un accordo gratuito. Questo non va bene a nessuno, non ultima Austin, dove stanno lavorando duramente per pagare la tassa”. Continua dicendo: “Se le cose non cambieranno la Formula 1 correrà solo su circuiti di secondo livello” Sul capitolo Miami ha invece dichiarato: “La città non è presente all’interno del calendario, quindi qual’è il punto di queste conversazioni? Prima di una qualsiasi valutazione bisognerebbe valutare gli accordi. Se i promotori di Miami avessero delle disposizioni speciali, sarebbe una buona ragione per discutere delle condizioni contrattuali”. Al momento, però, è assolutamente inutile parlare di questo, visto che il GP di Miami non è in calendario”, ha concluso. Non bisogna dimenticare che in Formula 1 i circuiti cittadini sono sempre esistiti –vedi Long Beach – ed molti altri circuiti storici sono andati persi proprio per a causa dell’eccesso dei costi e di una politica errata sulla gestione della Formula 1. Un esempio è Imola, Nurburgring, Jerez, Adelaide, Buenos Aires GP di Argentina, e molti altri. Il Patto della Concordia creato da Ecclestone nel 1980 con la mediazione di Ferrari per la FOPA ed i diritti televisivi, forse ha perso di vista quelli che erano gli obbiettivi alzando sempre di più i costi. Liberty Media non ha preso posizioni in merito scegliendo il silenzio, forse consapevoli che la situazione non è gestibile e che serve un cambiamento radicale sui investimenti tecnologici e non solo. Non bisogna dimenticare che nell’epoca delle Power Unit i costi si sono triplicati e di conseguenza lo spettacolo un po’ ne ha risentito. Nell’era Ecclestone abbiamo visto molti cambiamenti e non sempre radicali, ma al momento non sembrano esserci grandi novità regolamentari che possano favorire lo spettacolo. Voci portano a pensare che Liberty Media abbia messo in vendita la licenza ed sono in corso trattative, al momento non ci sono fonti ufficiali a riguardo. Non ci resta che attendere l’inizio del campionato e il sempre più imminente appuntamento con la presentazione delle vetture per i primi test invernali. Ranucci Andrea Tags: 2019, Bernie Ecclestone, Liberty Media Continue Reading Previous Formula 1 | Brendon Hartley: “Da Monaco mi è stato rivelato che la Toro Rosso non mi voleva”Next Formula 1 | Ferrari: Mattia Binotto alla ricerca di un nuovo direttore tecnico