Formula 1 | Le “confessioni” di Brendon Hartley prima di scendere in pista

Le “confessioni” di Brendon Hartley prima di scendere in pista

© Red Bull Press Area

Ormai tutto è pronto: domani il 27enne Brendon Hartley scenderà tra i cordoli di Austin in quello che sarà il suo debutto ufficiale in Formula 1, al volante di quella Toro Rosso STR12 originariamente affidata a Pierre Gasly, richiamato in Giappone per combattere nella Super Formula nipponica in nome della Honda.

Il neozelandese, in passato, era stato nell’orbita del Red Bull Junior Team, diventando pilota collaudatore sia della compagine faentina che della Casa madre austriaca. Nel 2010, però, tra le due parti avvenne una separazione, che portò Hartley verso il World Endurance Championship, nel quale iniziò a correre grazie a quel progetto marchiato Porsche con il quale, poi, è arrivato al successo nel 2015 assieme ai compagni di squadra Mark Webber e Timo Bernhard.

Quest’anno, inoltre, il giovane Hartley si è anche aggiudicato la mitica 24 Ore di Le Mans, a riprova che l’Endurance è proprio il suo mondo. Il sogno della Formula 1, però, gli è sempre rimasto nel cuore… tant’è che fu proprio lui a contattare Helmut Marko per un’eventuale opportunità!
Questo è avvenuto poco dopo la decisione di Porsche di fare marcia indietro con il suo programma LMP1, una scelta che ha spiazzato Brendon al punto da riaprire la vecchia collaborazione con la Red Bull.

Ho chiamato Helmut una volta saputo che il programma LMP1 sarebbe stato chiuso – ha confessato Hartley – Gli ho detto che se ci fosse stata una possibilità in F1, io sarei stato pronto. Poi ho ricevuto il messaggio di convocazione per Austin: una cosa dell’ultimo minuto, praticamente una pazzia. In precedenza la Red Bull mi aveva già contattato per farmi fare delle sessioni con il simulatore: in quell’occasione, però, non sapevo che avrei poi corso negli Stati Uniti”.

Le “confessioni” di Brendon Hartley prima di scendere in pista
La prima foto ufficiale di Brendon Hartley ad Austin

E invece, alla fine, la scelta della Toro Rosso è ricaduta proprio su di lui: in questo modo il suo sogno di debuttare con una monoposto di Formula 1 diventerà finalmente realtà, grazie a un’opportunità il cui terreno era stato preparato con il giusto anticipo.
Per Hartley sarà un’occasione unica, nella quale mostrare tutto il proprio talento: “Quando ne parlavo con le persone dicevo sempre che non era realistico crederci, ma in realtà questo sogno c’è sempre stato dentro di me. Tre o quattro anni fa non avrei detto che si sarebbe realizzato a 27 anni, mentre ora posso affermare di tornare in Red Bull come pilota molto più forte e completo”.

Ho passato momenti difficili, che però mi hanno formato e mi hanno reso molto resistente a livello mentale. Non commetto più gli stessi errori di una volta. Sono pronto per questa sfida, ma non voglio guardare troppo avanti per quanto riguarda il mio futuro…”, queste le sue ultime parole, che lasciano intendere che una sua eventuale partecipazione ai prossimi appuntamenti iridati è ancora tutta in forse.