Formula 1 | La MotoGP punta il dito contro la F1: “Ha rovinato l’asfalto dei nostri circuiti”

La MotoGP punta il dito contro la F1: “Ha rovinato l'asfalto dei nostri circuiti”

Le nuove monoposto 2017 del Circus iridato hanno centrato le aspettative: sono più veloci e più efficaci in curva per via del maggior carico aerodinamico che sono in grado di scaricare a terra, inoltre i tempi sul giro che hanno fatto segnare fino a questo momento della stagione sono nettamente più rapidi rispetto a quelli dello scorso anno.

Nel mondo del motorsport, però, c’è chi non è rimasto soddisfatto del miglioramento apportato dal nuovo regolamento FIA alle vetture che vediamo sfrecciare sui circuiti di tutto il mondo.
Stiamo parlando dei protagonisti della MotoGP, i quali si sono lamentati di diversi fattori che hanno provocato alcuni disturbi sulle piste che il Motomondiale condivide con il Circus iridato.

I circuiti che sono stati “inaugurati” dalle nuove vetture di F1, infatti, sembra che abbiano riportato un netto peggioramento a livello dell’asfalto, che ha presentato un numero maggiore di buche e irregolarità soprattutto nelle zone di frenata.
Un esempio? Il tracciato di Silverstone, visitato dal Circus nel mese di giugno, e che Daniel Pedrosa lo ha giudicato: “Troppo dissestato: chiederemo che venga riasfaltato di nuovo perchè è uno dei peggiori di tutto il Mondiale. Non so però quanto durerà questa convivenza con la F1, perchè ha rovinato tutti i nostri circuiti”.

A sua volta anche il britannico del team LCR Honda, Cal Crutchlow, ha voluto sottolineare alcuni problemi che si sono manifestati sul Red Bull Ring, in Austria, affermando che “con il carico aerodinamico delle nuove monoposto 2017, Spielberg è stato un incubo: le nostre moto vibravano e sobbalzavano anche in rettilineo!”.

Sicuramente è peggiorato rispetto all’anno scorso – ha continuato Crutchlow – Inoltre ho sentito che a Silverstone hanno riasfaltato un paio di curve. Perchè non tutto il circuito? Sarebbe più semplice per tutti noi, anche se sono consapevole che ovunque noi condividiamo il calendario con la Formula 1 troveremo delle piste piene di buche”.