Credits: Mercedes Press Area

Le pagelle del Gp di Germania premiano ancora una volta il mattatore del momento, Lewis Hamilton, ma non solo lui. Tra chi lo insegue c’è chi cresce e chi, invece, perde colpi. Vediamo nel dettaglio i nostri giudizi.

 Lewis Hamilton: voto 10. Strappa al via la pole conquistata al sabato dal suo rivale per il mondiale. Da lì in poi sarà un lungo assolo di una sessantina di giri e rotti. A differenza delle vittorie in solitario di Rosberg ad inizio stagione, ieri Hamilton (nonostante l’assenza di complicanze) dava l’impressione di appartenere ad un altro pianeta. Dominio.

Nico Rosberg: voto 5. Al via perde una pole conquistata alla grande il giorno prima. Forse qualcosa non ha funzionato allo start. Costretto a rimontare, delude nonostante il razzo che porta a spasso. Fatta quest’analisi, però, urge farne un’altra. Dal Gp di Spagna in poi il tedesco è stato vittima di: errata mappatura del motore (che lo portera all’incidente con Ham), problema al bbw in Austria (che lo porterà sempre ad un altro incidente con il n° 44), problema tecnico risolto via radio a Silverstone (che gli costerà una penalità a causa di un’assurda regola ora ABROGATA) e ora, pare, un problema allo start e una penalità cervellotica. Un sottile velo di mala sorte ha segnato questa fase del mondiale di Rosberg.

Sebastian Vettel: voto 6. L’unica nota di merito per il tedesco è quella di aver preceduto il proprio compagno di squadra. Non che vi siano grandi note di demerito da appuntargli ma, quando ci si ritrova a guidare una vettura con un gap simile dalle migliori, arrivare davanti a chi ha lo stesso materiale, è l’unica vittoria possibile. Deprimente ma vero.

Kimi Raikkonen: voto 5. Come sopra, non che il finlandese abbia chissà quali colpe, ma ieri aveva un solo obiettivo davvero raggiungibile: battere il proprio compagno. Per il resto la Ferrari ha costretto due campioni del mondo a viaggiare per oltre 60 giri nella terra di nessuno.

Daniel Ricciardo: voto 9. A differenza della Ferrari, la Red Bull cresce a vista d’occhio e, per la fortuna della F1 intera, Ricciardo sembra essersi tolto di dosso i fantasmi che il neo arrivato in casa Red Bull gli aveva messo in testa. Gara ultra combattiva quella dell’australiano. Ad un certo punto ha anche pensato di poter puntare al bottino grosso ma, al momento, quello è ancora troppo distante quando le Mercedes restano in pista.

Max Verstappen: voto 7. Bella anche la gara di Verstappen. Al via è protagonista di un sorpasso capolavoro ai danni del compagno di squadra che è tanto bello quanto pericoloso. Poi, con l’andare dei giri, non riesce a tenere lo stesso passo di Ricciardo che lo passa. Subisce un altro sorpasso capolavoro (questa volta fatto da Rosberg) in cui mette ancora una volta in mostra il suo “vizietto”, muoversi in fase di frenata. I commissari lo graziano ancora una volta e puniscono (paradosso) Rosberg.

Felipe Massa: voto 3. La sua gara finisce, in pratica, 4 curve dopo il via. Palmer decide di prenderlo in pieno retrotreno e, da lì in poi, la sua Williams sarà inguidabile. Resta il fatto che, nell’arco dell’intero week end, le prestazioni di Massa sono state imbarazzanti e sono queste che lo costringono a partire nel “mucchione” in cui ci sarà sempre un Palmer di turno pronto a tamponarti al via.

Valtteri Bottas: voto 7. Ad un certo punto della gara, grazie ad una strategia azzardatissima, veleggiava in posizioni troppo nobili per quel disastro che la Williams 2016 è. Poi, però, l’azzardo non ha più pagato e Bottas è stato costretto a fare gli ultimi giri del Gp praticamente sulle tele. Nonostante questo, ha raccolto un paio di punti che, ripeto, al momento rappresentano il target più alto per la scuderia di Grove.

Kevin Magnussen: voto 5. Anche per lui, l’unica soddisfazione della giornata è stata quella di battere il proprio compagno di scuderia (sai che roba) che da un paio di Gp a questa parte sembra più ringalluzzito. Per il resto, lui e la Renault sono ad anni luce da molta, troppa gente in F1.

 Joylon Palmer: voto 4. Dannazione, si rende protagonista di una qualifica che, considerato il materiale di pessima qualità con il quale corre, possiamo definire convincente, e poi butta tutto alle ortiche colpendo Massa? Ancora non ci siamo.

Fernando Alonso: voto 5. Questa volta Fernando non ha convinto come al solito. Forse penalizzato da un set-up troppo estremo e ballerino al retro-treno, l’asturiano è rimasto fuori dalla top ten. Ad ogni modo, nonostante il risultato deludente, Nando ci ha fatto divertire lo stesso con un paio di duelli in pista niente male davvero.

Jenson Button: voto 6. Anche lui, come Alonso, lamenta problemi all’assetto. Alla fine, però, giunge ottavo che, con i tempi che corrono a Woking non è poi così male. Protagonista di un’ennesima gara giudiziosa e consistente.

Carlos Sainz: voto 5. Sette giorni fa scrivevo che la dote più grande di questo pilota è la mancanza di errori nonostante la giovane età. Questa dote è rimasta intatta anche in Germania. A differenza di Budapest, però, ad Hockenheim Sainz è stato anche parecchio lento. Un pò come tutta la Toro Rosso in generale.

Daniil Kvyat: voto 4. Ad una gara opaca e simile a quella del compagno di squadra, lui ha anche unito una qualifica indecente. Il russo è passato nel giro di pochi mesi da giovane stella della Red Bull a “giovane silurato” dalla Red Bull e si appresta ad essere silurato anche dalla Toro Rosso.

N. Hulkenberg: voto 8; S. Perez: voto 6; F. Nasr: voto 6; M. Ericcson: voto 5; R. Grosjean: voto 5; E. Gutierrez: voto 5; P. Wehrlein: voto 6; R. Haryanto: voto 5.