Formula 1 | GP Singapore 2017, Mercedes in crisi tra le strade di Marina Bay

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© Mercedes F1 press area

Non ci sono più i rettilinei e i lunghi curvoni di Spa e Monza, a Singapore ci sono solo chicane e curve tortuose. Un supplizio per il passo lungo delle W08, che si posizionano al 5° posto con Hamilton e al 6° con Bottas. Se il britannico paga un ritardo tutto sommato contenuto (+0″635), preoccupante è invece la prestazione del finlandese, staccato da Vettel di addirittura 1″319!

Hamilton si trova per la prima volta nel 2017 in testa alla classifica con un vantaggio di 3 punti su Vettel, ma per domani sarà dura sperare di tenere il passo delle rosse e delle Red Bull, apparse in gran spolvero con Verstappen e Ricciardo. E forse la Mercedes si augurava che proprio i bibitari soffiassero la pole a Vettel.

“Sapevamo che sarebbe stata dura – ha commentato Hamilton – Non immaginavamo che la Ferrari sarebbe stata così veloce, ma la Red Bull sì. Ho estratto dalla macchina tutto quello che potevo, non ho risparmiato nulla. Ho dato tutto e non potevo immaginare un simile gap. È davvero deludente”.

Hamilton si è detto pure incredulo del passo della Ferrari: “Non so dove l’abbiano trovato. Ogni gara cambiano le cose tra noi e la Ferrari e per adesso sta andando in questo modo. Ma spero che domani nell’intensità della battaglia diventeremo più forti.

“Dobbiamo pensare alla gara come a una maratona e non a uno sprint. Quindi sarà importante tutto: la partenza, la strategia, eventuali safety car. Sarà impegnativo e i giri sono tanti. Spero di superare qualcuno fin da subito, magari proprio una Ferrari”.

Anche Valtteri Bottas si è detto deluso dalle qualifiche di oggi: “Non avevo feeling e avevo capito che sarebbe stata dura già nelle FP3. Ci manca tutto, a partire dal grip, che invece è il punto forte di Ferrari e Red Bull. Ma non siamo a posto nemmeno a livello di bilanciamento. Per domani non la vedo benissimo, ma di sicuro non molleremo e proveremo qualcosa anche a livello di strategia, magari con due stop, anche se adesso è presto per dirlo”.