Formula 1 | Felipe Massa: “Meglio non commentare!”

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© Williams F1 press area

Due anni fa ci siamo tutti commossi, quando durante il Gran premio del Brasile, abbiamo visto Felipe Massa, rientrare ai box in lacrime, davanti al suo pubblico, in quella che sarebbe stata la sua ultima gara di casa. Eh invece no, perchè dopo aver vinto il mondiale, Nico Rosberg si ritira lasciando libero il suo sedile a Valtteri Bottas. La Williams a questo punto non ha molte alternative: Massa ha già il chiodo in mano pronto per appenderci il casco, ma per il ritiro c’è ancora tempo, il suo piede destro serve ancora per un altro anno. E allora ecco la coppia che non ti aspetti: Felipe Massa e Lance Stroll. Trentasei anni il primo, diciotto il secondo. Eppure il brasiliano e il canadese sono apparsi una coppia perfetta per il team di Groove. Felipe, l’uomo d’esperienza adatto nello sviluppo della macchina, e Lance, fresco debuttante pronto ad imparare dal ben più maturo compagno di squadra. E cosi, effettevamente, è stato. Mai, infatti, Claire Williams & company si sono dovuti occupare della loro gestione in pista. Anche perchè, difficilmente, erano in lotta.

La rottura di questo bel rapporto,però, sembra essere clamorosamente arrivata adesso che il pilota di San Paolo si è ritirato. A far infuriare Massa, sono state le dichiarazioni di Stroll rilasciate alla testata motorsport.com, in cui il diciannovenne di Montreal ha negato il ruolo cruciale avuto dall’allora compagno di squadra, nella sua crescita professionale. “Meglio non commentare”, ha risposto Felipe Massa,” Quando l’ho visto la prima volta aveva sette anni, per questo è stato un piacere aiutarlo. Ho fatto molto per lui, con tanta umiltà. Gli ho spiegato tante cose, nemmeno Schumacher nel 2006 ha fatto quello che ho fatto io per lui”. Notevolmente deluso, Massa, nel non vedersi riconosciuto un merito. Meriti che forse uno come Stroll, arrivato in Formula 1 grazie ai soldi del “papy”, non è abituato a riconoscere.

Il brasiliano non si è risparmiato nemmeno nei confronti del suo ex team: “Dopo il mio ritiro hanno preso un altro pilota che porta soldi alla squadra. Di certo non cercano il miglior talento.” Parole dure e che mai ci saremmo aspettati fossero scagliate verso un team come la Williams. Un team vincitore di 16 titoli mondiali (tra piloti e costruttori), che ha visto domare le sue monoposto da gente come Nigel Mansell, Damon Hill, Nelson Piquet, Jacques Villenueve ed anche se solo per poco, troppo poco, da Ayrton Senna. Un team a cui oggi è rimasto il blasone, la storia. Uno stanzone ricco di torfei, ma la cui porta da troppo tempo, non viene aperta. Cuasa un errata gestione delle risorse, che ha trasformato la Williams nel perfetto terreno di caccia di viziati figli di papà in cerca di un immeritato posto-tanto per tornare al discorso dei meriti-in Formula 1. Stavolta il team inglese sembra sia caduto in un tunnel senza uscita, con una macchina che non va e investitori che vanno via; a noi non resta che augurargli un pronta risalita, per tornare presto a riaprire lo stanzone dei trofei!