© formula1.com
Mancano ancora due Gran Premi al termine della stagione e, anche se il titolo riservato ai piloti è già stato vinto da Lewis Hamilton battendo proprio Sebastian Vettel, in ballo c’è ancora il Costruttori, un riconoscimento importante per le scuderie e che in Ferrari servirebbe per risollevare un po’ gli animi.
Tutto era cominciato nel migliore dei modi a Maranello e il 2018 sembrava essere per davvero l’anno giusto per tornare a vincere, per riportare in Rosso quel titolo piloti che manca dal 2007. Nelle prime quattro gare Sebastian Vettel riuscì a portare a casa qualcosa come 3 pole position e 2 vittorie dal Gran Premio d’Australia a quello dell’Azerbaijan, poi qualcosa è cambiato. È iniziata una coriacea serie di errori tra pilota e team: ad alcuni è stato semplice rimediare; altri sono stati letali.
Per nessun pilota correre in Ferrari è stato semplice. Ogni aspetto, a partire dalla pressione, è amplificato rispetto a qualunque altra scuderia. Proprio in questo ultimo periodo tanti sono stati gli addetti ai lavori che si sono esposti nei confronti del Cavallino Rampante, reo di non aver protetto Sebastian Vettel durante la fase più cruciale del campionato. Dopo Coulthard, che a inizio settimana ha affermato come la Ferrari non abbia appoggiato il tedesco nello stesso modo in cui Mercedes si è schierata per Lewis Hamilton, anche Pedro de la Rosa non ha lesinato complimenti al management della Rossa.
“Per la prima volta dall’inizio dell’era ibrida, la Ferrari ha avuto a sua disposizione una macchina al pari livello di quella Mercedes. Nonostante ciò hanno perso il Mondiale perché gli errori che ha commesso Sebastian Vettel si sono uniti al fatto che la scuderia non lo ha protetto abbastanza – ha raccontato lo spagnolo ai colleghi di El Confidencial – In generale nella vita di un pilota quando si commette un errore il team deve salvaguardarti, in particolar modo se corri per la Ferrari altrimenti diventa molto complesso gestire tutta la pressione che ne deriva“.
Forse il momento più critico per Sebastian Vettel si è verificato in Germania, ad Hockenheim, quando nella gara di casa il pilota della Ferrari è stato costretto al ritiro nel corso del 52esimo giro quando si trovava in testa alla corsa per un suo errore: “Quello che è accaduto in quell’occasione è stato un colpo davvero duro per Seb, un errore evidente ma il team non ha fatto nulla per difenderlo. Non ho sentito nulla a riguardo – ha continuato – Impossibile non inserire in lista anche Monza quando Hamilton lo ha drammaticamente superato nel primo giro andando a vincere la gara. Mi sarei aspettato maggiore sostegno pubblico da parte della squadra. Probabilmente glielo hanno fatto sentire a livello interno, ma esternarlo sarebbe servito per alleviare la pressione, soprattutto quella generata dalla stampa italiana che letteralmente mise in croce Sebastian Vettel. È in quel momento che diventa difficile vincere, soprattutto con la Ferrari: quando si sbaglia inizia a essere complicato tenere alta la concentrazione e avere il sangue freddo“, ha concluso.