Formula 1, Alonso e Button in mano alla McLaren Honda

Credits: Formula 1

Nessuno si sarebbe atteso un ritorno in Formula 1 così tanto inglorioso del binomio composto da McLaren Honda, nemmeno Fernando Alonso. Il team di Woking, dopo un 2015 da dimenticare, in assoluto la peggiore stagione vissuta dal team britannico in Formula 1, è la grande incognita del Mondiale 2016: il motore nipponico, tallone d’Achille della McLaren proprio l’anno scorso, causa inaffidabilità dei propulsori ha rovinato qualsiasi risultato possibile per la scuderia. Una questione che a Tokyo si sta provando a risolvere, esattamente come ha recentemente affermato lo stesso Yasuhisa Arai, Responsabile Honda per motoristi.

Qualcosa nella metodologia di lavoro dei giapponesi è cambiato. Sono state stanziate maggiori risorse finanziarie, reclutato più ingegneri e, a differenza di quanto fatto la scorsa stagione, si è andato a ricercare anche l’appoggio di più consulenti di motori già facenti parte della Formula 1. Fernando Alonso sa di essere nelle mani della Honda e lo ha fatto capire più volte. A causa dei deficit a livello motoristico la McLaren in pieno rettilineo accusa differenze di velocità pari a 20-25 km/h, un’eternità se pensiamo che in Formula 1 i vantaggi si conteggiano sui millesimi di secondo.

Proprio nel corso del fine settimana ha iniziato a circolare l’indiscrezione, rilanciata dai colleghi spagnoli di AS, secondo la quale il motore Honda 2016 sarebbe capace di un aumento di potenza della PU pari ai 223 CV, che andrebbe così a migliorare notevolmente la parte motoristica della MP4-31 in termini di prestazioni. In particolar modo a Sakura si sarebbe lavorato per andare a creare un turbocompressore di dimensioni più grandi ma per fare questo, permettendo così alla McLaren di continuare ad avere una vettura estremamente rastremata nel posteriore, a Woking sarebbero stati spostati alcuni organi meccanici.

Nonostante quanto affermato dal collega iberico Manu Franco, i tenici di f1analisitecnica.com hanno mostrato non pochi dubbi a riguardo delle consistenti convinzioni del giornalista, andando a quantificare un più realistico recupero da parte della McLaren Honda di 142 CV anzi che 223 CV. E con ogni probabilità i nodi stanno anche venendo al pettine. Omnicorse.it ha riferito che il motore giapponese non starebbe generando i risultati sperati nei test al banco. A quanto si evince la Honda, consapevole di non poter chiudere completamente il gap su Mercedes e Ferrari nel 2016, si starebbe lavorando in chiave 2017.

La Honda si era data tre anni per trovare la completa competitività e lottare per i titoli iridati e il 2017 rappresenta quel limite. Dopo una completa stagione di transizione avvenuta per l’appunto l’anno scorso il Mondiale che prenderà ufficialmente il via a marzo, in Australia, dovrebbe garantire al binomio McLaren Honda di fare un gran balzo in avanti, permettendo a Fernando Alonso e a Jenson Button di schierarsi regolarmente in Q3 e puntare con costanza alla top five in gara, magari perché no con qualche apparizione sul podio. Se è tutto vero il 2016 dovrà essere non solo una stagione di apprendimento visto che, almeno secondo i programmi iniziali, il salto in avanti sarà importante ma non così prepotente per resistere alle Ferrari e Mercedes.