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Analisi della redazione

Ferrari: seconda nel Mondiale, tra problemi tecnici e lotte interne

Nonostante il secondo posto nel Mondiale Costruttori, la Ferrari attraversa una profonda crisi tecnica e vive forti tensioni interne

Alla vigilia del decimo appuntamento del Mondiale, è tempo di fare il punto sulla situazione in casa Ferrari. Le aspettative a inizio stagione erano molto diverse, sicuramente alimentate dall’entusiasmo per l’arrivo di Lewis Hamilton a Maranello: un ingaggio storico che ha riacceso i sogni dei tifosi, desiderosi di vedere il sette volte campione del mondo vestire finalmente di rosso.

L’ingaggio del pluricampione ha fatto sperare in una svolta, illudendo molti che il solo talento di Hamilton potesse bastare a cambiare il destino del team. La stagione precedente, del resto, aveva evidenziato più problemi che progressi. La SF-24 si era mostrata competitiva soprattutto in qualifica, ma in gara faticava a tenere il ritmo delle altre monoposto. Con la SF-25, il problema sembra essere l’opposto: la vettura è meno performante nelle qualifiche, ma più efficace nella gestione dell’usura degli pneumatici durante la gara.

La Scuderia a un bivio: investire sulla SF-25 o puntare al progetto 2026?

A questo punto, è evidente che, nel tentativo di risolvere un problema della monoposto, ne sia stato creato un altro. Il GP di Spagna rappresentava un passaggio cruciale per valutare il reale potenziale della vettura. Dopo la gara di Barcellona, la Scuderia italiana si è ritrovata sorprendentemente al secondo posto nella classifica costruttori, davanti a Mercedes e Red Bull. Un risultato inatteso, considerando che finora non è arrivata nemmeno una vittoria nella gara della domenica.

Tuttavia, anche le altre scuderie devono fare i conti con le proprie difficoltà. Mercedes è alle prese con problemi di affidabilità preoccupanti, mentre Red Bull dipende quasi esclusivamente dalle prestazioni di Verstappen. In vista del GP del Canada, il team del Cavallino dovrebbe portare in pista nuovi aggiornamenti, focalizzati sul fondo e sulle sospensioni posteriori. Tuttavia, da Maranello preferiscono non alimentare false aspettative.

Adesso, diventa fondamentale capire se convenga ancora investire sullo sviluppo della monoposto di quest’anno o se sia più saggio concentrare tutte le risorse sul progetto della vettura 2026, soprattutto considerando che il divario con la McLaren sembra ormai difficile da colmare. Nemmeno la direttiva tecnica della FIA sulla flessibilità delle ali anteriori ha sortito l’effetto desiderato, né è servita a riaprire il Mondiale.

Leclerc vs Hamilton: la sfida interna nel team del Cavallino

All’inizio della stagione, è stato proprio Hamilton a definire la Ferrari come il team con la “coppia più fortedel Mondiale. Peccato, però, che senza una monoposto competitiva sia difficile andare lontano. Nei primi mesi, Charles Leclerc si è trovato – suo malgrado – a vivere all’ombra del nuovo compagno: tutti i riflettori erano puntati su Hamilton, mentre il monegasco ha dovuto assumere un ruolo più defilato.

Del resto, l’arrivo di Lewis ha portato al team nuovi sponsor e maggiori introiti, e ha aiutato a riconquistare i tifosi, ormai stanchi dopo anni senza risultati. La presenza di The Hammer avrebbe potuto rappresentare uno stimolo per Leclerc, ma per il ventisettenne presto si è trasformata in una fonte di pressione. Così, ha preferito lasciare che fossero i risultati in pista a parlare per lui, pur limitandosi a due terzi posti e un secondo.

Lewis Hamilton, invece, al di là della vittoria nella Sprint in Cina, fatica a tenere il passo del compagno di squadra. Se all’inizio della sua avventura in rosso, mostrava un entusiasmo quasi incontenibile, oggi appare più spento e demotivato. Come se avesse perso serenità e fiducia in sé stesso, tanto da far sorgere il dubbio che il vero problema possa essere proprio lui.

Tensioni e difficoltà: il difficile momento della Ferrari prima di Montréal

A complicare ulteriormente la situazione in casa Ferrari, si aggiungono le crescenti tensioni tra i due piloti, sempre più evidenti anche in pista. Non sono mancate le discussioni via radio, durante le gare, spesso incentrate su chi debba cedere la posizione all’altro, nella speranza di conquistare un posto sul podio. Segnali chiari di un malessere interno che riflette le difficoltà di gestione all’interno del team.

In un clima sempre più teso e povero di risultati, lo scorso GP Leclerc ha tentato una soluzione estrema: ha sacrificato la sua qualifica, per conservare un set di Medium da utilizzare in gara. Una strategia che, seppur in parte efficace, non è sempre praticabile, soprattutto quando è complicato recuperare posizioni partendo da una posizione arretrata.

Insomma, uscire da questa crisi profonda sembra tutt’altro che semplice per il Cavallino Rampante. Ora l’attenzione è tutta rivolta al prossimo GP di Montréal, dove lo scorso anno entrambe le Rosse erano state costrette al ritiro. Quest’anno la speranza è di fare meglio, soprattutto considerando che manca una vittoria dal GP del Messico 2024. Il team principal, Frédéric Vasseur, assicura che il team sta lavorando duramente per colmare il divario dal duo McLaren, sottolineando il massimo impegno per riportare la Rossa al vertice.

La Ferrari riuscirà davvero a invertire la rotta in Canada e rilanciare la stagione? Oppure, ormai, non resta che attendere la conclusione di un’altra annata complicata e sperare nel prossimo anno?

Published by
Claudia Belfiore