Credits: Twitter F1 Account
La F1-75 è la monoposto più veloce del paddock. Eppure insegue di 80 punti il leader del mondiale Max Verstappen che siede sulla Red Bull. Come è possibile? Strategie, affidabilità, errori, sono queste tutte l’insieme di cause che fanno della rossa una scuderia perdente. Si, perché come si diceva ad inizio anno dopo Bahrain, per Ferrari questo poteva davvero essere l’anno buono per vincere qualcosa. E invece, ancora una volta, ride bene chi ride ultimo. L’avversario è certamente di primo livello, Red Bull ed Horner hanno mostrato come siano difficilissimi da battere, tuttavia le motivazioni alla base dello svantaggio, la Ferrari le deve ricercare non altro che in casa sua.
Ferrari ha fatto la storia, è tutt’oggi la scuderia più vincente della Formula 1, oltre che la più longeva. Tuttavia, pare che negli ultimi anni, la squadra di Maranello abbia disimparato a vincere. Se da un lato gli scorsi due anni di difficoltà hanno fortificato ed unito il gruppo ancor di più, dall’altro essere mancati al vertice ha portato la rossa ad essere impreparata ad una lotta. Seguendo le parole di Jan Lammers – ex pilota di F1 e vincitore della 24 ore di Le Mans – Ferrari si è resa la vita difficile da sola. Il pilota olandese, così come tanti altri colleghi, ha sposato il filone di pensiero per cui Ferrari non è più abituata a vincere.
In una recente intervista a Motorsport.com, Jan ha detto la sua sulla situazione Leclerc-Ferrari: “Ferrari e Leclerc sono l’esempio perfetto di come essere vincenti ed avere una mentalità vincente non è così semplice e scontato. E’ anche una questione di abitudine. Vincere aiuta a vincere, e per portare a casa risultati devi davvero entrare dentro quella routine di vittorie. Guardate Red Bull e Verstappen. Sembra gli venga naturale arrivare al gradino più alto del podio. Ferrari invece pare lotti sempre con se stessa. Anche quando la gara sembra direzionarsi a loro favore, riescono sempre a mettersi i bastoni fra le ruote da soli. Cercano di essere più furbi degli altri, così si inventano strategie che poi li portano soltanto a fallire. Hanno le carte in regola per vincere, devono solo mettere insieme i pezzi, non commettere più quegli errori banali, ed entrare nella mentalità da vincenti.”
Tutto ciò che invece sta riuscendo a Red Bull. Sembra una frase banale, ma è davvero così. Vincere aiuta a vincere. Si perché gli uomini di Horner hanno consapevolezza e fiducia nei loro mezzi, sicuramente dettata dai recenti successi. Sanno esattamente cosa fare, e quando farlo, oltre che nel migliore dei modi. Ungheria ne è stata la prova definitiva. La vittoria di Max, che partiva dalla decima posizione e per di più con un testacoda, ha dimostrato l’attuale momento di forma di Red Bull. Infermabili, a prescindere dagli errori della rossa.
“Questa è la differenza tra un team vincente e uno no. Quella spontaneità e semplicità nel prendere le decisioni, che poi si rivelano giuste, che appartiene a Red Bull e non a Ferrari. Non forzano nulla, seguono il flusso della gara e si fanno trovare pronti al momento giusto. Ferrari invece sembra sia sempre in bilico e che non sappia mai esattamente quello che fa. La scuderia di Milton Kaynes non molla mai, e si dimostra più preparata anche nelle dichiarazioni. Binotto e Ferrari decantavano già dal giovedì una doppietta, guardate poi che figura hanno fatto… La mentalità da vincenti non viene per caso, va conquistata.“