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© Foto Studio Colombo

In Malesia, dopo 676 giorni, la Ferrari ha ritrovato la vittoria. Vittoria firmata da Sebastian Vettel, bravissimo a condurre la SF15-T per prima alla bandiera a scacchi, successo che però da la sensazione netta e rara in F1 di essere una vittoria davvero di squadra. Una rondine non fa primavera e conviene volare basso, senza lanciarsi in proclama esagerati, ma l’avvio è buono e la macchina sembra davvero vicina alla Mercedes.

Durante il 2014 disastroso la Rossa ha avviato una vera e propria rivoluzione. Con l’avvento di Marchionne, sono cambiati molti ruoli a partire dal team manager. Dopo Marco Mattiacci, al quale va comunque dato il merito di aver fermato lo sviluppo 2014 per iniziare a pensare alla nuova vettura, è stato nominato Maurizio Arrivabene, il capo di carattere e carisma di cui il Cavallino aveva bisogno. A volte burbero ma sempre deciso, l’impatto di Arrivabene con il paddock è stato decisamente notevole. Con il suo carattere è capace di tenere in pungo la squadra e di distribuire i ruoli al team, senza dare tutta la responsabilità ad un solo uomo. E sotto la nuova guida, anche le strategie del muretto box sembrano tornate perfette.

Come detto dal team manager, non c’è solo un padre per questa macchina ma tutti i dipendenti Ferrari sono coinvolti nel progetto, sotto la coordinazione di James Allison. Questa è la prima macchina nata sotto il controllo di Allison, già vincente in Ferrari con i 5 titoli di Schumacher ma in un ruolo più defilato. Nonostante abbia detto di non aver portato segreti dalla Lotus, la Ferrari sembra aver la gentilezza sugli pneumatici che la Lotus 2012 e 2013 ha permesso a Kimi Raikkonen e Romain Grosjean di essere iper competitivi, grazie anche alla possibilità di lavorare con sospensioni sulle quali c’è il lavoro di Rory Byrne. Allison ha avuto l’ultima parola su ogni componente, dalla power unit di cui è responsabile Mattia Binotto e sul quale è stato fatto un lavoro incredibile che ha portato 80 Cv in più e guidabilità migliore all’area aerodinamica che sfrutta i vantaggi della rinnovata galleria del vento al telaio con chief designer Simone Resta. Dietro a loro, il lavoro di persone che danno tutto per la Scuderia pur rimanendo nell’ombra.

vettel-malesia-f1-2015-ferrari-trionfoEntusiasmo e grande umiltà sono due chiavi fondamentali per l’arrivo alla competitività ottenuta. Anche dopo la vittoria di Sepang, Maurizio Arrivabene ha ribadito che bisogna tenere la testa bassa e lavorare duro. Ad alimentare la volontà di chi lavora al progetto, l’acceso entusiasmo dei piloti, soprattutto di Sebastian Vettel. Il tedesco da subito si è calato con sorprendente passione e voglia di lavorare al progetto Ferrari con la passione di un bambino. Il suo approccio da uomo squadra, sereno, rilassato ed appassionato ha folgorato l’ambiente, diventando una spinta a dare il massimo, insieme alla voglia di lavorare in pista ed al simulatore al massimo ed alle indicazioni fornite dal 4 volte campione del Mondo in fase di nascita della vettura. Importante in tal senso anche avere due piloti con stile di guida simile, con Kimi Raikkonen che a fianco di Vettel ha ritrovato importanza e fiducia. I due piloti in inverno hanno lavorato molto allo sviluppo e messa a punto dando indicazioni determinanti per la competitività della macchina.

La risposta della pista è stata fantastica. Vettel ha subito dato una grande dimostrazione rispondendo a chi era prevenuto su di lui: Seb è il pilota che ha vinto con la Toro Rosso a Monza nel 2008 e che ha trasformato la Red Bull aiutando i tecnici a realizzare una vettura unica. In Australia, mentre Raikkonen ha avuto sfortuna, Seb ha iniziato la stagione con un bel podio su un circuito arduo. A Sepang, in Malesia, dopo una strepitosa qualifica con una prima fila che mancava da due anni, il GP è stato un vero capolavoro: gestione delle gomme, controllo della gara e guida pulita con annesso trionfo strameritato e popolo rosso conquistato. Grande anche la gara di Kimi, capace di rimontare da ultimo dopo una foratura a quarto, con unico neo l’errore al via.

vettel-malesia-f1-2015-ferrari-pit-stopIn Malesia la Ferrari ha avuto il vantaggio di poter correre con temperatura alta che aiuta la sua capacità di gestire ‘con gentilezza‘ le gomme ma in qualifica ha dato dimostrazione di essere forte anche sul bagnato. Insomma, la Mercedes rimane favorita ed in Cina con temperature più basse potrebbe tornare davanti ma la Ferrari è molto più vicina di quanto ci si potesse aspettare e questo è un dato che può rendere la stagione molto molto interessante, considerando anche che a Maranello hanno più gettoni di sviluppo da utilizzare e che dal GP di Spagna dovrebbero arrivare novità sulla power unit (utilizzate sulla Sauber in quell’occasione velocissima).

Entusiasmo, umiltà, lavoro e talento dei piloti: la Ferrari vuole un grande 2015.