Fernando Alonso: «Il DNA della Formula 1 è rimasto lo stesso»

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I pochi piloti dell’attuale griglia di partenza, che si sono ritrovati tra le mani un V10, continuano a vedere in modo critico la nuova Formula 1 e la politica, voluta principalmente da Jean Todt e dalla FIA, dell’ibrido. Alla lista si è aggiunto anche il nome di Fernando Alonso , uno dei pochi piloti che ha avuto la fortuna di portare in pista una monoposto spinta dai leggendari V10 prima, e dai V8 poi, gli ultimi motori non ibridi prima del passaggio al V6 Turbo di ultima generazione: «Le vetture sono differenti se pensiamo a 10 anni fa, sono più lente e più pesanti. Quest’anno in Cina, il passo era sull’1:43, mentre nel 2004 era sull’1:33. Stiamo parlando di ben dieci secondi di differenza, le monoposto sono parecchio più lente – ha raccontato il pilota della McLaren ai colleghi di Crash.net – Nonostante ciò, la Formula 1 non ha tradito la sua filosofia, il DNA di questo sport è rimasto invariato. Si lotta in pista dimostrando anche di essere più intelligenti degli avversari utilizzando differenti tattiche di gara».

Eppure, con un esempio terra a terra, lo spagnolo, probabilmente nostalgico dei vecchi V8, ha in un certo senso promosso questa nuova Formula 1: «Non è importante quanto tu sia veloce, conta solo divertirsi correndo. Vi faccio un esempio: quando vado a fare qualche gara coi miei amici in kart, raggiungiamo velocità di 50 km/h, è pochissimo, eppure ci divertiamo un sacco – ha continuato – È impossibile pensare a cosa potrebbe accadere in futuro. È vero, siamo noi quelli che corriamo, siamo i piloti ma le nostre opinioni contano relativamente soprattutto se confrontate ai numerosi interessi economici che mandano avanti il nostro sport», ha concluso.

Eleonora Ottonello
@lapisinha