Fernando Alonso fatto fuori dalla Ferrari. Montezemolo: «Necessità di un cambio»

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Settembre 2014, un divorzio arrivato dopo oltre 23 anni di unione con la Ferrari, probabilmente avvenuto nel peggiore dei modi, pochi giorni dopo il Gran Premio d’Italia, la gara di casa del Cavallino Rampante. Dopo l’addio di Luca di Montezemolo alla Ferrari le redini del Cavallino Rampante sono state prese da Sergio Marchionne che, voleva dare alla sua Ferrari un’immagine tutta nuova. Il fine giustifica i mezzi e per l’ex numero uno della FIAT i soldi non sono un problema. La priorità è vincere ma per farlo, bisogna cambiare molte cose in quel di Maranello, e anche i piloti non sono più intoccabili.

Se Raikkonen può dormire sonni tranquilli, Fernando Alonso, il driver che si è rivelato essere la pedina fondamentale dell’ultimo lustro, non è più così indispensabile: «Quando con Marchionne vedemmo che Alonso era diventato ormai cupo, torvo e manifestava continuamente sfiducia nella squadra decidemmo per il cambio». E lo spagnolo venne fatto fuori dalla Ferrari. Additato come traditore, colui che molla la barca e va altrove. Che fosse stato il Cavallino Rampante alla porta l’iberico lo aveva già lasciato intuire Carlos Gracia, il boss della Federazione Automobilistica Sportiva spagnola, che, in un’intervista rilasciata ai colleghi di Marca, aveva sottolineato che Fernando Alonso sapeva che la Ferrari sarebbe migliorata «una storia già scritta per un certo numero di coincidenze». Discorsi che non servono a niente al giorno d’oggi, a nessuna delle parti. Una pagina bianca e una nuova storia che si scriverà col tempo.

Eleonora Ottonello
@lapisinha