F1 tra spettatori disertori e noia, Coulthard: «Il 2016 deve essere migliore»

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La F1 non è più quella di una volta. Il dinamismo, la spettacolarità, i veri colpi di scena e la componente emotiva sono andati perduti e al momento risultano un miraggio. L’era dei V6 turbo, oltre ad essersi portata via il rumore, ha snaturato la categoria, privandola di ogni effetto e impatto sul pubblico. Quando è il momento di tirare le somme, balena in mente una quantità di momenti memorabili assai esigua. Ciò che stiamo vivendo fa parte della storia, ma non è dotato di una forza sufficiente per prevalere su altri eventi, calcare le passerelle del tempo e rendersi indelebile.

Si conosce perfettamente l’importanza del valore della memoria in F1, che diventa uno degli obiettivi primari di questo sport, pertanto David Coulthard rivolge una critica dura ma pienamente condivisibile alla stagione appena terminata. «Non posso immaginare che tra 10 o 20 anni ci sia un momento del 2015 da ricordare. La Formula 1 deve avere qualcosa di migliore nella stagione 2016». 

Non c’è lotta, eppure la Formula 1 e la lotta non dovrebbero apparire antitetiche. L’azione è diminuita specialmente nelle gare successive alla vittoria del Mondiale. In Germania si assiste al declino della Formula 1. Oltre a non ospitare più una tappa del Circus, i tedeschi hanno smarrito ogni minimo interesse per tale sport e proprio nella gara di chiusura della stagione i telespettatori erano 120000 meno rispetto a quelli della replica di una competizione di biathlon nell’emittente ARD. A tal proposito Manfred Loppe, direttore sportivo di RTL, ha designato le Mercedes e i commissari come colpevoli del basso share della F1. «E’ chiaro che ciò ci abbia lasciato senza vento per muovere la nostra barca. Per il 2016 speriamo che Sebastian Vettel riduca consistentemente il gap con quelli davanti, in modo che il pubblico possa godersi una lotta emozionante fra tre piloti.  Mi piacerebbe che la Formula 1 si concentrasse principalmente sulle gare e non dibattesse tanto per poi creare più problemi che soluzioni». 

Paradossalmente a corroborare la tesi del tedesco, si aggiungono i rivali della Ferrari, ossia i membri del team Mercedes, i quali esortano gli avversari ad avvicinarsi. Toto Wolff si augura che il gap venga ricucito, aspirando ad una lotta estesa ad altri: «Spero per il bene della Formula 1 che quelli dietro ci raggiungano, che sarebbe meglio per lo spettacolo. Non posso fare di più». Lewis Hamilton sulla falsa riga delle parole di Wolff espone le buone sensazioni che ha sull’anno prossimo. «Il mio cuore batte per la competizione –dichiara il campione inglese– tanto da sperare che gli altri facciano un buon lavoro durante l’inverno. E’ ciò che vogliono i tifosi. Non so se sarà possibile con le regole attualmente in vigore ma la Ferrari già ha accorciato di molto il vantaggio che avevamo noi. Credo che il 2016 sarà interessante». 

Fernando Alonso, che crede in un futuro roseo per la McLaren-Honda, condivide l’ultima frase dell’attuale campione del Mondo, con una dichiarazione simile rilasciata il mese scorso. Pertanto il bene dei tifosi deve essere la stella polare dei team, deve motivarli a restituire alla Formula 1 le sue caratteristiche primarie.