Ecclestone rivela il determinismo della F1: “Ho spesso aiutato la Ferrari a vincere”

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Ipse dixit. Bernie Ecclestone compie oggi 87 anni e, sebbene sia parzialmente uscito di scena, rimane imprescindibilmente legato al mondo della Formula 1 come una delle personalità più rivoluzionarie e autoritarie. La sua parola era legge, le sue opinioni sono oro colato, come la penna di Marco Mensurati, inviato di Repubblica, ha colto in una recente intervista al dirigente di Ipswich.

Mr E è un perfetto esempio del self-made man, tuttavia ben lungi dalla rozzezza di Trimalcione. L’intelligenza e lo spirito di iniziativa hanno plasmato la sua figura, alla quale Ecclestone associa due figure importanti: Enzo Ferrari e Colin Chapman. Ben presto si arriva a un punto cruciale, in cui emerge il determinismo della Formula 1, poiché gli esiti che hanno scritto la storia non sono stati esattamente frutto del caso o del mero duro lavoro.

“La F1 è la Ferrari; la Ferrari è la F1 afferma Ecclestone in questa sententia dall’eco quasi latineggiante e non tarda a dichiarare: “Aiutare la Ferrari è sempre stata la cosa più intelligente da fare. Ed è sempre, sempre stato fatto attraverso i regolamenti tecnici. Con una risata conferma quello che per decenni è stato un sospetto fondato: i regolamenti non sono scritti dalla Federazione, e sentirlo dire da Ecclestone fa un certo effetto. “Vede: i team sono importanti per la F1, ma la Ferrari lo è di più. Per questo negli anni sono state fatte molte cose che hanno aiutato Maranello a vincere”. 

Contrariamente a quanto si possa pensare, Charlie Whiting non è la mente diabolica ma è solo un esecutore. “Charlie ha sempre fatto quello che doveva, invece Max Mosley ha spesso aiutato la Ferrari. E anche io. Noi tutti volevamo che la Ferrari vincesse. Una stagione vinta dalla Ferrari ha più valore di una stagione vinta da altri.”

Riguardo alla stagione in corso, è naturale che sorgano numerosi quesiti dall’incredibile salto di qualità e performance compiuto nel corso dell’inverno, ed Ecclestone continua: “Di certo a un certo punto una mano con questo motore l’hanno avuta”. Eppure Hamilton vincerà il Mondiale, ma l’ex grande capo difende Vettel sulla manovra di Singapore e accusa gli ingegneri attribuendo loro gli errori

Ovviamente ogni era ha i suoi dominatori, e ci troviamo ancora nel pieno del monopolio Mercedes. “Il momento chiave è stato quando Ross Brawn stava nel gruppo di lavoro della FIA che avrebbe deciso quali motori mettere dal 2014. Sapeva esattamente cosa stava succedendo. Non era lì perché era un bravo ingegnere ma perché era della Ferrari, ce l’avevano messo loro. Poi è andato alla Mercedes. E ha portato il know-how con sè. Io mi ero opposto. Max Mosley diceva che era la cosa giusta. Alla fine le squadre si convinsero e questo motore passò.”

“Ma il mistero è la Ferrari. A Maranello erano bravi a produrre motori potentissimi e all’improvviso accettavano di avere a che fare con questi giocattolini costosi e sofisticati. Luca non ne sapeva niente di motori ma i suoi ingegneri lo convinsero che era meglio così…Povero Luca, si è trovato a dover prendere una decisione basata su quello che qualcun altro avrebbe dovuto sapere bene. E fu la decisione sbagliata. Ma non è finita qui, perché adesso devono scegliere i motori 2020 e Sergio è nella stessa situazione.”

Il mirino dell’irriverente Ecclestone viene poi spostato sulla gag organizzata da Liberty nel pre-gara, da lui non apprezzata. Insieme a un paio di uscite infelici, si lascia andare con un: “Avevo costruito un ristorante stellato, loro lo stanno trasformando in un McDonald’s”, riferendosi all’eccessiva americanizzazione che in parte sta demolendo il carattere elitario, da sempre la componente chiave della F1 secondo Bernie.

Tuttavia resta il fatto che, nonostante il suo declino sia frutto del normale corso degli eventi, Ecclestone è rimasto schiavo del suo stesso sistema malgrado le innumerevoli soddisfazioni. Per l’anno prossimo i favoriti sono ancora i piloti Mercedes, anche se Budkowski sarà utilissimo a Renault. Non menziona la Ferrari, e secondo lui il miglior pilota attualmente in griglia veste di blu: Max Verstappen.