C’era una volta l’industria del tabacco che monopolizzava la Formula 1 e le sue monoposto con i propri loghi dei più noti marchi di sigarette, un giro d’affari quantificabile sul centinaio di milioni di dollari. Poi le leggi internazionali contro la pubblicità delle sigarette hanno portato il mercato del tabacco ad allontanarsi dalla Formula 1, lasciando spazio a quello degli alcolici che potrebbero fare la stessa fine. Prendendo a spunto il modello della Loi Evin, che a partire dal 1991 vietò qualsiasi sponsorizzazione di tabacco e alcolici in generale, la British Medical Association e il Comitato per la Salute della Camera dei Comuni inglese, si sono schierate a favore di una campagna salutista contro il dilagante fenomeno dell’alcolismo tra i più giovani.
La presa di posizione degli inglesi, che avrà lo scopo di regolamentare la sponsorizzazione dei marchi alcolici, sembra aver trovato i giusti appoggi anche nel Vecchio Continente dopo che la stessa Commissione Europea lancerà la campagna Alcohol Strategy, che basandosi sulle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, avrà il compito di regolare la presenza dei marchi di produttori di alcolici nello sport. La soluzione andrebbe a intaccare soprattutto team come Williams e Force India, che possono puntare rispettivamente sull’appoggio economico di Martini e Smirnoff. L’azione viene ritenuta necessaria visto che in Europa il 25% degli incidenti mortali sulla strada sono causati dall’uso di alcol: «La sponsorizzazione di alcolici nel motorsport dovrebbe essere curata con attenzione e, in alcuni casi, dovrebbero essere fatti passare anche dei messaggi sul bere responsabilmente», ha dichiarato un portavoce della European Sponsorship Association.

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