Credits: Twitter Lamborghini
Nominato CEO della Formula 1 nel 2020, il manager italiano Stefano Domenicali ha ora il duro compito di traghettare la Massima Serie da un’epoca all’altra. Parlando ai microfoni di Gazzetta Motori, l’imolese ha toccato numerosi punti fondamentali, dall’introduzione del nuovo regolamento ai piloti del futuro passando per la sostenibilità economica ed energetica. Uno dei concetti più interessanti proposti da Domenicali però è sicuramente l’idea del “Grand Chelem allungato” che potrebbe accompagnare le nuove Sprint Race. “La Formula 1 deve esprimere il livello tecnologico più elevato possibile” – ha dichiarato l’ex CEO Lamborghini.
“L’elettrificazione introdotta nel 2014 ha fatto storcere il naso a molti” – ha spiegato Domenicali – “oggi invece abbiamo i sistemi ibridi più avanzati. L’identità ibrida verrà mantenuta in ottica efficienza. Inoltre stiamo lavorando a benzine 100% sostenibili. Il piano è di essere carbon free entro il 2030“. La prossima sfida della Massima Serie si chiama ora Budget Cap. “Abbiamo deciso di mettere al centro del nostro programma il contenimento dei costi. Capire come e dove spendere inoltre aiuta i piccoli team per i quali questa evenienza era la norma. I vincoli però saranno ben chiari, e chi trasgredisce sarà penalizzato sia sportivamente che economicamente”.
L’italiano poi passa ad illustrare i passi avanti fatti in merito alla risonanza mediatica: “La Formula 1 sta conoscendo una ripresa d’interesse. Le nuove generazioni si stanno avvicinando al mondo delle corse grazie soprattutto ai piloti più giovani, sicuramente più abili nell’uso dei Social che i colleghi più anziani. I giovani talenti per noi sono una ricchezza, e sanno di avere molte responsabilità. Questo tipo di energia ci aiuta molto. La Formula 1 è in buone mani“.
La situazione di stallo imposta alla Classe Regina come conseguenza del Covid, con la stagione attuale che a tutti gli effetti rappresenta l’ultima boccata d’aria prima dell’immersione nel nuovo regolamento, non sembra finora aver rallentato gli organizzatori dei GP. Lo scorso anno la Massima Serie ha dovuto fare fronte a numerosi ritardi e forfait imposti dai vari lockdown e regolamenti nazionali, e anche nel corso del 2021 il calendario sarà molto flessibile. “La flessibilità è un nostro pregio. Dobbiamo adattarci a situazioni che mutano rapidamente soprattutto dal punto di vista logistico, come accaduto nel caso del GP del Canada e del conseguente doppio GP di Francia”.
Per la Formula 1 il pubblico è una componente fondamentale, e in merito ai progressi vaccinali dei singoli paesi che potrebbero far ritornare gli spettatori sugli spalti, Domenicali dichiara: “Ce lo auguriamo tutti, a Montecarlo abbiamo già visto il ritorno parziale di pubblico. In Francia, Germania ed Austria potremmo avere una quota ridotta di tifosi e a Silverstone forse addirittura il 100%. In Texas la situazione sta tornando normale, spero potremo fare qualcosa di simile anche a Settembre per Monza”. Oltre che per il ritorno totale del pubblico, Silverstone potrà simboleggiare un’altra prima volta per la Massima Serie grazie all’introduzione della Sprint Race.
“Non vogliamo adagiarci sugli allori di un format che potrebbe risultare antiquato. Questo esperimento potrebbe rendere interessanti i venerdì, sabato e domenica senza soluzione di continuità. Questa formula offre più contenuti televisivi e permette agli organizzatori di dividere l’interesse su più giornate“. Per Domenicali però i tifosi non saranno gli unici ad essere interessati alle doppie competizioni: “Per i piloti stiamo pensando ad un bonus sul Grand Chelem. Un riconoscimento in punti per chi ottiene Pole e vittoria in entrambe le gare. Se dovesse andare bene, confermeremo questo format in tutti i GP storici ed iconici”.
Quella in veste di CEO è l’ultima metamorfosi di Stefano Domenicali. Nel corso degli anni il cinquantaseienne imolese ha rivestito varie cariche nel mondo della Formula 1 e dell’automotive. Gran parte della sua esperienza è legata a doppio filo con il Cavallino Rampante, per il quale ha lavorato dal ’95 al 2014, rivestendo tra le altre cariche quella di Team Principal e Sporting Director. La debacle Ferrari dello scorso anno secondo alcuni avrebbe danneggiato tutto il movimento. “Senza dubbio una Ferrari forte è d’aiuto a tutta la Formula 1. Non solo per l’italianità e per il marchio, ma anche per ciò che simboleggia per il grande pubblico”.
Prosegue Domenicali: “Nonostante l’episodio capitato a Leclerc, in quel di Montecarlo abbiamo assistito a qualcosa che può far ben sperare“. Una volta archiviata la parentesi Formula 1, dopo una breve permanenza in Audi l’italiano ha assunto la guida della Lamborghini, esperienza che a suo dire lo ha meglio preparato a ciò che lo aspetta ora. “Lavorare in Lamborghini mi ha permesso di comprendere le esigenze dei costruttori. Devo ora gestire quella che è una piattaforma sportiva alla quale non deve mai mancare l’emozione della competizione”.
Per Domenicali non c’è tempo per l’autoglorificazione, il suo obbiettivo è incentrato tutto sull’attestazione e sul futuro della serie. “Non credo di avere velleità di personalismi. La responsabilità che condivido con gli azionisti è tutta incentrata sulla sostenibilità. Dobbiamo essere capaci di rispettare l’ambiente godendo di stabilità sul lungo periodo. Dovremmo inoltre imparare a creare eventi fruibili sia personalmente che attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Le sfide sono queste, e se riuscissimo a vincerle allora avremmo anni bellissimi dinanzi a noi”.