© Red Bull Press Area
Il caso Horner si infittisce di lunghe attese. Dopo l’inchiesta interna di Red Bull ai danni del loro team principal a causa di file compromettenti rivolti ad una dipendente, la situazione ha preso pieghe inaspettate. Numerosi i media che danno per conclusa la collaborazione tra Horner e Red Bull, la quale dovrebbe essere ufficializzata poco prima del GP del Bahrain. Ma le lunghe attese sul verdetto lasciano a desiderare a molti, tra cui Ford.
Il colosso americano,( che sarà un futuro partner di Red Bull a partire dalla stagione 2026), ha deciso di prendere provvedimenti in nome della chiarezza e della trasparenza: “Come abbiamo indicato in precedenza, senza una risposta soddisfacente, i valori di Ford non sono negoziabili“ ha dichiarato il CEO Jim Farley – “È fondamentale che i nostri partner nelle corse condividano e dimostrino un impegno genuino verso quegli stessi valori. Io e il mio team siamo disponibili in qualsiasi momento per discutere di questa questione. Rimaniamo insistenti e fiduciosi in una soluzione che tutti possiamo sostenere”.
La lettera è poi continuata: “Siamo allo stesso modo frustrati dalla mancanza di piena trasparenza riguardo a questa questione con noi, i vostri partner aziendali, e non vediamo l’ora di ricevere un resoconto completo di tutti i risultati.” Si è conclusa invitando ad “un’attenzione tempestiva e seria” della questione.
L’intervento del CEO è arrivato subito dopo che il capo della Ford Motorsport, Mark Rushbrook. Ha dichiarato che il colosso automobilistico statunitense si aspetta “standard molto elevati di comportamento e integrità” dai loro partner. Ecco cosa ha ammesso all’Associated Press: “Come azienda a conduzione familiare e che si attiene a standard molto elevati di comportamento e integrità, ci aspettiamo lo stesso dai nostri partner. Ci sembra, che la Red Bull stia prendendo la situazione molto sul serio. E ovviamente siamo anche preoccupati per il loro marchio.” Non ci resta dunque che attendere che piega prenderà l’inchiesta sul TP Red Bull.