Briatore difende il passaggio di Fernando Alonso: in McLaren: «È stato buono»

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Con il trascorrere della stagione, continuano a susseguirsi le critiche per il passaggio in McLaren da parte di Fernando Alonso e per la sua decisione di lasciare la Ferrari per unirsi al nuovo progetto che vede la Honda impegnata in qualità di motorista del team britannico. Nessuno si aspettava una Ferrari così veloce, ma è anche vero che per la Mercedes, la stagione 2015 di Formula 1 è un po’ misera di avversari. Tra una Williams che, rumors volevano con un propulsore depotenziato per non infastidire il team ufficiale, e una Red Bull alle prese con un motore Renault che non vuole girare, la Ferrari, causa defezioni, si è trasformata inevitabilmente nella seconda forza del Mondiale. Nonostante i risultati ottenuti fino a Monaco dalla Rossa, Flavio Briatore, ex capo di Fernando Alonso ai tempi della Renault, il pilota spagnolo ha fatto bene a cambiare aria.

«Credo che sia stato un cambiamento positivo. Arrivati a un certo punto, da entrambe le parti, la storia era finita – ha commentato il manager cuneese alla Reuters – Attualmente in Formula 1 c’è solamente una squadra, la Mercedes, tutti gli altri sono dietro. Non mi pare che Ricciardo, alla Red Bull, se la stia vivendo poi così tanto meglio rispetto a Fernando in Mclaren», ha aggiunto.

Il paragone tra il Cavallino Rampante e il team di Woking sembra inequivocabile: se la Rossa è riuscita sempre a salire sul podio in tutte le gare di avvio stagione, gli inglesi, a Monaco, con Jenson Button finalmente sono riusciti a ottenere i primi punti della stagione. Ma per parlare di miglioramenti, bisogna guardare non solo i risultati, che sono sempre relativi dipendendo da molte variabili, ma anche i diastacchi, una statistica dalla parte della McLaren. Anche se la SF15-T è ovviamente più competitiva e veloce della F14T, non è abbastanza per detronizzare i tedeschi: «Tra la Ferrari e la Mercedes c’è sempre la stessa distanza. Il problema è che tre o quattro squadre stanno affrontando crisi abbastanza importanti e i loro livelli sono inevitabilmente peggiorati rispetto a quanto visto nel 2014», ha continuato Briatore.

E quando si parla di raffronti, il manager cuneese non è uno che ama parlare di chiacchiericci, ma semmai di fatti: «Prendiamo il risultato ottenuto da Vettel (3°) nelle qualifiche. Dalla Mercedes di Hamilton (poleman ndr) il suo distacco era di circa sette decimi, lo stesso distacco inflitto a Fernando (5°) nel 2014 da Nico Rosberg (1’15″989 di Rosberg VS 1’16″686 di Alonso). Ecco perché dico che in Ferrari non è cambiato niente».

Eleonora Ottonello
@lapisinha