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Il Team Principal della Ferrari riteneva tale proposta una grande idea. Perciò ha rimproverato la rigidità della Mercedes, che ponendo il veto ha bloccato l’attuarsi della proposta. C’è stato un lungo periodo di trattative per riformulare la Formula 1. Il tutto mirato a renderla uno sport più equo ed economico. Dopo un’iniziale opposizione, la Ferrari ha accettato la diminuzione del budget cap, andando contro i propri interessi. Da ciò nasce anche il rimprovero a Toto Wolff, perché la Mercedes si è opposta alla griglia di partenza invertita. Binotto difende la necessità di un cambio di format e critica la rigidità della Mercedes.
“In alcuni casi, abbiamo combattuto da soli per le cose che pensavamo fossero giuste. Non abbiamo posto il veto sul budget cap e sulle altre misure adottate, perché per me non è il modo giusto di affrontare una negoziazione. Abbiamo fatto prevalere il nostro senso di responsabilità, perché seppur i nuovi regolamenti ci danneggiano in molte cose, portano beneficio al Circus. Sono perciò deluso dall’aver perso una buona opportunità. Se si disputa la stessa gara due volte, come accadrà in Austria e in Inghilterra, si corre il rischio che la seconda gara sia soltanto una noiosa fotocopia della prima”, ha così dichiarato Binotto.
“Abbiamo perciò pensato all’attuazione di un format differente. Liberty Media, la FIA e nove dei dieci team erano d’accordo, ma l’opposizione di una squadra era sufficiente per bloccare la proposta. Un vero peccato per i fan e per il nostro sport. Mi dispiace molto perché questo era il momento giusto per effettuare tale alternativa”, ha così concluso il Team Principal della Ferrari. Ma tale insistenza sarà dovuta al fatto che la monoposto del team di Maranello sembra essere meno competitiva rispetto a quella di Mercedes o Red Bull?
La Mercedes non vuol sentire ragioni e difende la propria decisione, affermando che accettare la proposta inerente alla griglia di partenza invertita va assolutamente contro la filosofia della Formula 1 e della meritocrazia. In quanto ritiene che lo sport non abbia bisogno di tali trucchi per essere più coinvolgente e imprevedibile. Ma anche Christian Horner la pensa come Binotto e precisa che questo era il momento perfetto per sperimentare.