Credit: Scuderia Ferrari Press Office
A seguito dei brillanti test disputati, prima sul circuito del Montmelò e poi su quello del Bahrain, il Cavallino Rampante è stato inserito, da subito, tra i candidati per la sfida Mondiale.
Uno dei punti di forza della Ferrari, in questa prima gara del 2022, oltre all’affidabilità mostrata dalla F1-75 è stata sicuramente la power unit che ha finalmente colmato il gap dai diretti avversari.
Analogamente all’araba fenice, la Ferrari è risorta dalle proprie ceneri. Se nel 2020 crollò inesorabilmente al sesto posto nel campionato Costruttori, vivendo la peggiore stagione dal 1980; lo scorso anno la Rossa è risalita al terzo posto assoluto. E tenendo conto di quanto visto in Bahrain, per il team di Maranello, il meglio potrebbe ancora venire.
Jean Alesi non ha dubbi sul fatto che la Ferrari possa lottare fino alla fine della stagione conquistando il campionato del mondo 2022.
“Questo risultato è la dimostrazione della forza del Cavallino Rampante. Ho già sentito parlare della Red Bull in attesa di nuovi aggiornamenti e di una Mercedes che, probabilmente, potrebbe aver sbagliato il progetto della monoposto – ha raccontato l’ex pilota di Formula 1 ai colleghi de La Gazzetta dello Sport – Non ho dubbi che possano vincere il mondiale. Quelli davanti sono andati a pieno regime dall’inizio alla fine della corsa perché non c’è stata una bandiera gialla, un incidente o altri intoppi di questo tipo“.
Il GP del Bahrain si è concluso nell’incredulità non solo per i tifosi della Ferrari, che mai avrebbero pensato di festeggiare una doppietta. Ma anche per gli uomini della Red Bull che, in cinque giri, hanno assistito impotenti al ritiro di entrambe le RB18. E proprio il team di Milton Keynes, almeno a Sakhir, è sembrato essere l’unico in grado di tenere il passo della Ferrari: “A meno che non vadano a Lourdes non credo che la Mercedes riesca a riprendersi e lottare per il campionato“.
La Rossa ha ricostruito la sua squadra. Sainz e Leclerc, fin dall’inizio della loro collaborazione, sono riusciti ad agglomerarsi bene all’interno del Cavallino Rampante e a compensarsi: “Carlos e Charles meritano un 10 perché lavorano bene insieme e fanno squadra – ha proseguito Alesi – Vale tanto per un team come la Ferrari: Leclerc è velocissimo sul giro secco; Sainz è molto meticoloso nella preparazione della gara“.
Eppure la Ferrari può contare su un altro punto di forza: il motore. E lo si è visto chiaramente con Haas e Alfa Romeo, scuderie che montano il propulsore del Cavallino Rampante. Sia il team americano sia quello svizzero, la scorsa stagione hanno faticato tremendamente. Pensare di vedere le loro monoposto nella fase finale della qualifica e, ancora di più, in zona punti, in gara, sembrava fantascienza: “Avevano detto che si erano recuperati i 25 cavalli che mancavano e l’hanno mostrato ampiamente con le squadre motorizzate Ferrari nei primi dieci”, ha concluso.