Zak Brown on Instagram
È ormai evidente che non scorra il miglior sangue tra il CEO della McLaren e il team principal della Red Bull. Non serve spingersi particolarmente indietro nel tempo per averne le prove. Proprio recentemente, all’interno della serie TV Drive to Survive, Horner stesso si è espresso molto chiaramente nei confronti di Zak Brown. Lo si nota chiaramente in una scena in cui viene mostrata l’atmosfera di una tesa conferenza stampa, in cui egli commenta con insulti particolarmente espliciti.
Dopo un periodo particolarmente difficile per Horner, il quale ha dovuto subire la perdita di diversi membri senior dello staff, un’indagine a seguito di un’accusa da parte di una dipendente, l’abbandono del team di Andrian Newey e le dimissioni del direttore sportivo Jonathan Wheatley, Zak Brown ritiene che la posizione di Horner all’interno del team non debba essere data per scontata. Nonostante, per ora, il team principal abbia un contratto fino al 2030, è difficile prevedere cosa possa serbare il futuro.
“Penso che ognuno di noi si troverebbe sotto pressione quando non si esibisce al massimo livello, in pista, fuori pista, con gli sponsor e i brand…”. Così afferma il team principal della McLaren alla Press Association di Shangai. Si riferisce in particolare all’evento tenutosi a Londra per per il lancio della stagione F175, dove Horner è stato fischiato molteplici volte. “Se andassi al lancio della F1 e non fossi il benvenuto, e poi tornassi al tavolo e mi trovassi seduto accanto ai nostri sponsor, non sarebbe una bella figura“.
Zak Brown poi continua. “C’è il direttore generale della Red Bull GmbH seduto lì. E poi ci sono i Verstappen che non sembrano avere un grande rapporto (con Horner), osservando dall’esterno. Adrian Newey, Rob Marshall e Jonathan Weathley se ne sono andati, e se fossi in quella posizione mi sentirei vulnerabile“, conclude Brown. È evidente la tensione tra i due team principal, e chi uscirà vincitore da questo conflitto interno è determinabile solo dal futuro. “Non mi piace come si comporta“, dice il team principal della McLaren. “Ma penso che sia un bene per lo sport. Si ha bisogno di queste rivalità, alcune amichevoli e alcune un po’ più feroci. È sempre stato così”.