Credits: Twitter Zak Brown
Nelle passate stagioni il programma di giovani piloti della McLaren è riuscita a portare in Formula 1 diversi talenti. Gli ultimi nomi di questa fortunata trafila sono Lando Norris, Stoffel Vandoorne, Kevin Magnussen e soprattutto Lewis Hamilton. Ma negli ultimi tempi qualcosa sembra essersi interrotto, al punto che nel 2020 il programma risultava vuoto. Una scelta in totale controtendenza con quanto fatto dai rivali, che hanno tutti un certo numero di talenti a battagliare nelle categorie propedeutiche. In un’intervista ad Autosport Zak Brown ha un po’ fatto il punto della situazione, spiegando come mai il vivaio di Woking versa in questa situazione di difficoltà.
“Abbiamo deciso di adottare una filosofia differente. Quando hai troppi piloti giovani sotto contratto di rischi di imbatterti sempre nello stesso problema: non sempre c’è un sedile per farlo debuttare in Formula 1, e così si finisce per bruciarlo. La nostra attuale line-up ci soddisfa. Perchè Lando è molto giovane, mentre con Ricciardo abbiamo appena cominciato la nostra avventura. Pensiamo di fare un progetto a lungo termine con loro, e non serve a nulla investire nei giovani se poi non si ha uno sbocco per portarli nella massima categoria“, ha spiegato Brown.
Red Bull e Ferrari attualmente hanno sotto contratto i due talenti più grandi del prossimo futuro. Con Max Verstappen e Charles Leclerc i due team hanno portato avanti una pianificazione durata anni, seguendo le loro carriere a partire dalle formule minori. Ma Brown ridimensiona questo aspetto. “Certo, quello che ha fatto la Red Bull con Max è stato fantastico, ma dall’altra parte hanno anche bruciato molti talenti e gettato al vento molte risorse. Noi abbiamo un focus diverso. Stiamo guardando a quello che succede nelle formule minori e tra un anno o due potremmo avere qualche nome nella nostra academy”, ha così concluso.