Il GP del Giappone 2019 sarà un Gran Premio anomalo. Per via del tifone Hagibis la direzione gara ha dovuto apportare modifiche agli orari del weekend, arrivando a cancellare le FP3 del sabato e a posticipare le qualifiche. Mentre i piloti cercano di massimizzare il tempo in pista nelle uniche due sessioni di libere, Naoki Yamamoto trova spazio nelle FP1 alla guida della STR14. Il pilota giapponese macina trenta giri nel tracciato di casa e chiude al diciassettesimo posto, a solo un decimo da Daniil Kvyat, altro pilota Toro Rosso.
Yamamoto, celebre nel paese del sol levante, è l’unico pilota ad aver vinto nello stesso anno il campionato di Super Formula e Super GT, categorie di punta in Giappone. Le due vittorie ottenute nel 2018 hanno permesso al nipponico motorizzato Honda di ottenere la Superlicenza per la Formula 1 alla veneranda età di trentuno anni. “Ci ho messo un po’ ad abituarmi alla potenza”, così commenta a caldo al termine della sessione.
Il pilota della prefettura di Tochigi a riguardo ha affermato: “la potenza è pazzesca, sono rimasto davvero sorpreso. Non ho mai avuto così tanta spinta. Questa è la differenza più grande tra la Super Formula e la Formula 1″. L’esperienza di Yamamoto al servizio della Toro Rosso è stata fondamentale per ottenere dati utili in vista della gara di domenica. “Ho imparato qualcosa della monoposto e del bilanciamento. Le curve lente erano abbastanza insidiose, ho provato a dare più informazioni possibili al team”, ha così proseguito.
Yamamoto passa poi ai ringraziamenti: “Questo è il Gran Premio di casa, è sempre bello venire a Suzuka, anche se di venerdì per le FP1. Vorrei ringraziare moltissimo Franz (Tost), la Toro Rosso e Honda“. Sebbene si dica estraneo ai progetti per il 2020 della scuderia di Faenza, Yamamoto ha concluso spendendo qualche parola anche per Marko: “Non so che impressione abbia di me, ma vorrei anche ringraziare il Dr. Helmut Marko per avermi concesso una così grande opportunità“.
Matteo Tambone