Credit: Mercedes Press Area
Nonostante le grandi prestazioni mostrate da Scuderia Ferrari e Red Bull Racing, anche questa stagione è stata segnata dal dominio della Mercedes AMG Petronas, che ha senz’altro messo in pista la vettura più equilibrata e affidabile del lotto. I meriti per questa ennesima vittoria, però, non sono da attribuire solamente alla Mercedes W10, ma anche a tutti gli ingegneri di Brackley, ai piloti e al team principal Toto Wolff, capace di guidare i suoi uomini anche durante i momenti più bui della stagione.
Durante l’annuale Gala organizzato dalla FIA a Parigi, il manager austriaco ha spiegato ciò che rende la sua squadra così perfetta e i fattori che determinano il dominio detenuto dalla scuderia tedesca durante quest’era ibrida.
“Sono molto orgoglioso. Quando abbiamo intrapreso questo viaggio ci siamo prefissati l’obiettivo di poter vincere delle gare. Poi abbiamo iniziato a guadagnare sempre più fiducia e a voler vincere il campionato. Quando abbiamo raggiunto questo obiettivo, volevamo ripeterci per dimostrare a tutti di meritare il titolo e lo abbiamo fatto ogni anno da allora. Ci siamo reniventati continuamente senza dimenticare ciò che ci ha reso forti“.
Nel corso della premiazione, Wolff ha anche spiegato che vede molte somiglianze tra il suo team e la Ferrari dominante dei primi anni 2000, guidata dall’attuale presidente della FIA Jean Todt. “Quando ascolto Todt parlare del suo periodo a Maranello, vedo molte somiglianze”.
Cogliendo questo importantissimo paragone, il direttore della Federazione Internazionale dell’Automobile ha voluto congratularsi con la Mercedes e ha fatto notare come sia sorprendente riuscire a essere vincenti per così tanti anni di fila.
“È incredibile, non credo la gente si renda conto di quanto sia difficile raggiungere questi risultati. È come se un atleta dovesse trasportare duecento chili, normalmente cadrebbe (ma, invece, la Mercedes continua a vincere. N.d.R.)”.
“Li rispetto, mi porta alla mente alcuni ricordi. Hanno fatto meglio di noi conquistando sei costruttori e sei piloti di fila. In Ferrari ci siamo fermati a sei costruttori e cinque piloti. Quest’anno il campionato è stato molto difficile, ma semplicemente hanno avuto una combinazione devastante, un pilota eccezionale una monoposto eccezionale e una squadra fantastica. La F1 è estremamente competitiva e se non unisci questi tre fattori non vinci”.