Foto: Twitter Max Verstappen
Dal 2020 la Formula 1 perde l’Hockenheimring, che ha ospitato il GP di Germania trentasette volte, e sbarca ad Hanoi, in Vietnam, e a Zandvoort, per il GP d’Olanda, gara di casa per Max Verstappen. Non tutti i piloti sono però favorevoli ad un calendario così ampio, di fatto il più lungo di sempre. Lo stesso Verstappen non nasconde il proprio scetticismo. Per il neo-ventiduenne pilota della Red Bull andrebbero infatti scelti “i migliori tracciati disponibili”. Secondo Max “Dovrebbero pensare ai meccanici che invadono e popolano le piste”.
Verstappen sposta l’attenzione sui tecnici delle scuderie, impegnati ad ogni gara per cinque o sei giorni.
“Arrivano il lunedì o il martedì per montare tutto, mentre i grandi capi arrivano il sabato o addirittura la domenica mattina – sono le parole riportate dal sito Motorsport.com – Per loro non è un problema, potrebbero fare anche trenta gare così, sono via solo per tre giorni”. “Non parlo neanche per noi piloti – aggiunge provocatorio – Ma per i meccanici. Potrebbero direttamente firmare per il divorzio se dovessero esserci più gare”.
Fanno eco alla dichiarazioni di Verstappen le parole di Sergio Perez, attualmente alla guida della Racing Point #11. “Checo“, che di candeline ne ha spente ventinove, a differenza del collega è sposato da oltre un anno. “Già, speriamo non chiedano a me il divorzio!” – scherza il pilota. “Abbiamo iniziato quando c’erano diciannove gare, ed era già molto” – spiega. “Anche se dicessi che per noi piloti è abbastanza, nel periodo in Europa possiamo comunque arrivare alle gare il giovedì”. Come per Max, secondo Perez i problemi maggiori sarebbero a carico dei meccanici e degli ingegneri: “Non credo riuscirebbero ad avere un qualsiasi tipo di vita sociale, quindi potrebbe essere davvero dura per loro”.
Nonostante il parere contrario dei piloti, Jean Todt è di tutt’altro avviso. L’attuale presidente FIA ed ex amministratore delegato Ferrari apre ad un numero potenzialmente illimitato di GP. Todt infatti sostiene:“Abbiamo proposto il calendario e le venues ai detentori dei diritti commerciali, ed alla fine abbiamo pensato che fosse un numero giusto”. Per quanto riguarda il futuro, invece, afferma:“Non c’è un numero massimo alle gare. Ciò che importa non è la quantità, ma la qualità delle venues”.
Il 2020 comporterà quindi maggiori sforzi organizzativi da parte di tutti i team. Non è quindi certo quale sarà il numero di Gran Premi in futuro, ma è chiaro che le scuderie dovranno essere pronte anche all’evenienza di calendari più lunghi. Una possibile soluzione per favorire un buon ambiente per gli addetti ai lavori è suggerita dalle parole dello stesso Perez: “Arriverà un punto nel quale potremmo iniziare a pensare di formare due squadre e gestirle di conseguenza”.
Matteo Tambone