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La perfezione di Max Verstappen nel suo weekend di casa è stata macchiata da un piccolo errore durante le FP2, quando ha superato Lance Stroll nonostante in pista ci fossero le bandiere rosse per l’uscita di Nikita Mazepin. L’idolo di casa è stato convocato dagli stewart al sabato mattina, ma ha evitato qualsiasi sanzione. Tuttavia il fatto che Verstappen sia stato convocato il sabato per un episodio risalente al giorno prima, ha fatto pensare che sia stato qualche team a sollecitare i commissari a fare un controllo.
Secondo i tedeschi di Auto Moto Und Sport, sarebbero stati gli uomini della Aston Martin a invocare un intervento degli stewart. I più maliziosi ovviamente hanno pensato che dietro l’iniziativa del team di Silverstone ci fosse un suggerimento di Toto Wolff. Il team principal della Mercedes ha pubblicamente smentito tali sospetti.
Nel 2018 ad Austin, Sebastian Vettel, venne penalizzato di tre posizioni al via per non aver rallentato a sufficienza durante l’esposizione della bandiera rossa. Il precedente texano aveva indotto in tanti a dare per scontata una penalità anche per Verstappen. Ed invece Max l’ha scampata senza neanche una reprimenda. Il motivo? Semplicemente, secondo gli stewart, quando l’olandese ha visto la rossa sui display luminosi pur frenando non avrebbe potuto evitare di passare Stroll, molto più lento.
Il che in realtà è vero considerando che per via dello scollinamento che c’è tra curva 10 e curva 11, il display posto quasi a fine rettilineo, si vede solo all’ultimo. Il punto è che sul display della sua Red Bull, cosi come su quello di tutte le altre vetture, sono comparse le spie rosse, nello stesso istante in cui è stata interrotta la sessione. Di fatto è come se Verstappen avesse ignorato le informazioni presenti sul volante. Per i commissari tutto ciò è regolare?