Credits: Scuderia Ferrari Press Area
Durante la passata stagione il team di Maranello ha mostrato una competitività maggiore a qualsiasi altro team rivale sui rettilinei, grazie al motore progettato. Ciò ha spinto Red Bull e Mercedes a chiedere indagini approfondite alla FIA circa la legalità della loro power unit.
Dopo diverse analisi, la Federazione ha rilasciato un comunicato nel quale ha annunciato un accordo privato con il team italiano. A distanza di tempo, Jean Todt è recentemente tornato a parlare dell’accordo FIA-Ferrari.
Il francese ha così ammesso che i tecnici hanno riscontrato alcune anomalie, ma non sufficienti da dichiarare l’illegalità dell’unità di potenza di Maranello. Inoltre, ha aggiunto che, su richiesta della Ferrari stessa, non verranno pubblicati i dati in merito alla sanzione che il team ha ricevuto.
“Se me lo chiedi, mi piacerebbe fornire tutti i dettagli della situazione, ma la Ferrari è contraria. Sono stati sanzionati, ma non possiamo spiegare la situazione nello specifico”, ha commentato il presidente della FIA.
Todt è comunque contento di aver chiuso pubblicamente il caso Ferrari, anche senza fornire i dettagli e la massima chiarezza alle altre squadre.
Infatti, ha così dichiarato: “Ovviamente avremmo potuto non dire nulla, ma riteniamo che sarebbe stato uno sbaglio. Abbiamo preferito comunicare a tutti che il caso Ferrari è stato discusso e che c’è stata una penalità”.
A seguito del comunicato, i team rivali hanno richiesto una maggior chiarezza e integrità alla Federazione, dichiarando anche la volontà di proseguire con azioni legali. A questo proposito Todt ha commentato: “Onestamente è molto semplice. Abbiamo fatto molto sforzi per raggiungere le nostre conclusioni e le squadre non le hanno accettate. – ha poi aggiunto – Si tratta di questioni tecniche. I nostri tecnici hanno detto che non è possibile dimostrare con certezza l’illegalità del motore Ferrari”.
La Mercedes, che ha guidato il gruppo dei team per la protesta contro la FIA, si è poi ritirata.
“Ho parlato individualmente con ognuna delle sette squadre. Una di queste, la Mercedes ha deciso di lasciare il caso, nonostante avesse un ruolo leader nella questione. Da allora non ho sentito più nulla. Ho letto dalla stampa che c’è stata una discussione tra i due dirigenti. – ha poi aggiunto – Ho ricevuto delle risposte dai team in cui confermavano di aver capito la posizione della Federazione. Non significa che fossero contenti, avrebbero voluto che la Ferrari rendesse visibile il caso, cosa che vorrei anch’io, ma non possiamo”, ha così concluso il presidente.