Credits: Mercedes AMG Petronas Press Area
Ha ragione, Giancarlo Minardi, quando dice che “Ad ora, è impossibile stilare un calendario definitivo, visto che la situazione Coronavirus evolve in maniera differente da Paese a Paese“. In Formula 1, a oggi, è stato proposto di tutto: un campionato dalle 15 alle 18 gare, eventi da disputare rigorosamente a porte chiuse, almeno nella stagione europea, weekend con due manche sullo stesso tracciato, con senso di marcia invertito per gara-2. L’unica certezza è che, se andrà bene, si comincerà da luglio. E per arrivare a quel tetto di 15-18 gare, si rischia di avere una seconda metà del 2020 fitta di appuntamenti. Il male minore, dopo che almeno quattro mesi di competizione sono andati perduti per l’emergenza sanitaria in atto.
Il presidente della FIA Jean Todt rimane fiducioso sulla possibilità che si arrivi a quel range di 15-18 Gran Premi che salverebbe la stagione 2020: “Avevamo in programma 22 gare, per quello che sarebbe stato il campionato più lungo. Due di queste – Monaco e Australia – sono già state cancellate. Delle altre 20, è chiaro che non tutte si disputeranno. L’obiettivo è salvarne dalle 15 alle 18, a partire da luglio” spiega Todt al quotidiano francese Le Point.
“Ci sono dalle 1500 alle 2000 persone coinvolte in un weekend di gara e bisogna capire dove svolgere le corse, quali Paesi lo permetteranno. La possibilità di due Gran Premi in un unico circuito è realistica”. Il presidente in carica si dice anche preoccupato per le conseguenze finanziare dell’attuale lockdown: “Mi preoccupa la direzione che prenderà l’economia della Formula 1 in conseguenza di questo periodo. Lavoreremo per imporre un tetto massimo di budget, in modo da appianare le differenze tra le squadre più ricche e quelle con meno risorse”.
“Le competizioni comportano spese ingenti, troppo ingenti. Dobbiamo fare il punto di tutte le maggiori competizioni motoristiche, dalla Formula 1 al WEC. I costruttori stanno attraversando un momento di crisi, che porterà loro a rivalutare il rispettivo impegno nel motorsport. D’altro lato, abbiamo una formula vincente, che è la Formula E, la quale nel giro di sei anni ha attratto sempre più competitors” conclude Todt.