Credits: Pirelli Press Area
Il semaforo verde sta per scattare in Bahrain. Dal 23 al 25 Febbraio si terranno i test pre-stagionali, attesissimi sia da fan che dai team, che proveranno le nuove vetture. L’obiettivo è girare il più possibile, provare tutti i pacchetti portati e capire il lavoro degli avversari. Dati importanti per i team, e attimi aspettati pazientemente dai fan, che potranno vedere nuovamente le vetture correre.
Ma i test-prestagionali non sempre danno dei risultati veritieri. Potremmo trovare in vetta alla classifica squadre inaspettate, che desterebbero il nostro stupore. Ci sono molti fattori che incidono nei risultati: carichi di carburante diversi, mescole delle gomme differenti e condizioni della pista che potrebbero favorire o sfavorire alcuni team. Fattori che portano a risultati sorprendenti, rilasciando fiducia ai fan. È già successo in passato che i test pre-stagionali dessero risultati che poi, all’inizio del campionato, non vennero rispettati.
La stagione 2019 dove Ferrari con la SF90, dominò i test. Si era preannunciata una stagione meravigliosa, che si sfumò in poche settimane. Al GP di Melbourne, la scuderia di Maranello si ritrovò con entrambe le vetture sotto il podio, a quasi un minuto di distacco a fine gara dalla Mercedes. Quest’azione è nominata Sandbadding, pratica che si riferisce a quei team che uscivano il loro reale potenziale, solo ad inizio campionato.
Ad oggi è molto più probabile trovare squadre che indietreggiano il proprio ritmo durante i test, come i test pre-stagionali nel 2020, dove Verstappen e Red Bull sembravano i favoriti nell’ultima giornata dei test invernali. A fine campionato, il pilota olandese vinse solo due volte, con Hamilton che trionfò per la settima volta come Campione del Mondo. La storia insegna, non è detto che coloro che si trovano in testa alla classifica nei test, siano i migliori. I team più “silenziosi” potrebbero essere le “sorprese” del campionato: chi avrà questo ruolo?
Valeria Caravella